Ciao a tutti (hope you are all well),
come sempre non so dove iniziare. Non so perché ma vorrei iniziare con un esplosione che vi lascia a bocca aperta. Però allo stesso momento con la mente che scalpita dalla voglia di viaggiare. Sì ora mi ricordo… Ero in macchina con i miei figli, pioveva e mi sembrava il primo vero freddo di questo inverno. Il rumore della pioggia sui finestrini diminuiva ancora di più la poca voglia che avevo per andare al supermercato.
17:40. Ero li davanti al banco dei latticini, indeciso come pochi con la consapevolezza che la cena pesava sulle mie spalle. Poi ho chiesto ai miei figli:”che cosa mangiamo per secondo stasera?”. Ancora prima che mi potessero rispondere, ho detto: “Perché non prendiamo un po’ di pesce, visto che non ne mangiamo più di tanto?”. Ho avuto il loro consenso e ci siamo recati al banco pesce.
“Salve signora, mi può dare qualche filetto di persico per piacere?”
“Sì certo”, mi rispose (con un sorriso gentile e sincero).
-Alt-
Ecco, questo è il punto che mi ha spinto a scrivere su questo “incontro”. La signora mi ha dato più di quello che avevo chiesto, ha cambiato il mio umore. “Hai già deciso come cucinarlo?” Mi ha chiesto… Non essendo un gran consumatore di pesce, mi veniva “la ricetta in padella”, prezzemolo e pomodorini. Nonostante questo, ho risposto dicendo “mmmm no signora, perché?”
Da quel momento in poi ho visto una signora fiera e motivata. Una signora che faceva più del suo “dovere” (vendere).
Così inizio il mio viaggio nella spiegazione della ricetta. “Ok, prova così poi vedi se a te piacerà. Trita il prezzemolo, mettilo come base insieme ad un po’ di olio d’oliva. Poi lava bene i filetti di pesce, non asciugarli, quel poco d’acqua servirà dopo. Metti i filetti sopra lo strato di olio e prezzemolo. Taglia le patate a fettine, usale per coprire i filetti. Vai di nuovo con prezzemolo ed olio. Spremi sopra un po’ di limone, copri tutto con la mollica del pane e metti nel forno”.
Ero così preso dalla passione con la quale la signora svolgeva il suo lavoro. All’ingresso del reparto (come da benvenuto) ci dovrebbe essere una sua foto con quel bel sorriso e la sua anima gentile.
Che vi devo dire? Persone così esistono, per lei era solo un gesto “normale” però per me era molto di più. Non solo perché mi ha risolto il dilemma di cosa cucinare e come. Ma mi ha fatto venire la voglia di ascoltarla e di dirle: “signora la proverò subito la sua ricetta e poi le dirò”. Beh ho voluto fare più di un “grazie signora era buonissimo”. Ho voluto scrivere di una chiacchierata durata 5min che, grazie alla signora, sono stati 5min d’ispirazione… Grazie!
P.s. So che per voi, essendo nati qui, questa ricetta può essere una cosa molto base. Ma sono i gesti che rendono anche le azioni più “banali” fantastiche.
Vi lascio con queste parole: “Non c’è struttura senza base“.
One love, PEACE