Nel bilancio consuntivo del Comune di Vasto la Corte dei conti ha trovato otto irregolarità. Lo rivelano Davide D’Alessandro e Nicola Del Prete, consiglieri comunali indipendenti d’opposizione.
“Quante volte – scrivono in un comunicato congiunto – abbiamo accusato l’amministrazione Lapenna di essere pasticciona, superficiale e inefficiente, fino a definirla amministrazione delle banane? Tante volte ma oggi, a suffragare la nostra tesi, arriva persino la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti che, esaminata la relazione dell’organo di revisione sul rendiconto 2011 del Comune di Vasto, ha evidenziato e posto all’attenzione del Consiglio comunale la sussistenza delle seguenti irregolarità/criticità:
1. mancata approvazione del rendiconto nei termini di legge;
2. l’esame della relazione ha evidenziato un importo dei residui passivi titolo II superiore a quello dei residui attivi titolo IV e V, per una differenza complessivamente pari a euro 4.544.704,64;
3. l’Ente non ha portato a termine le procedure di ricognizione dell’oggetto delle società partecipate, adottando le conseguenti delibere, come previsto dall’art.3, comma 27 e ss. della legge 244/2007;
4. somme iscritte a ruolo al 1° gennaio 2011, provenienti da anni ante-2007 pari a euro 2.809.698,39 e conservate al 31 dicembre 2013 per euro 841.642,33;
5. presenza residui attivi e passivi antecedenti l’annualità 2007;
6. servizi conto terzi: mancata specifica della tipologia di spesa relativa alla voce ‘altre per servizi conto terzi’ per l’importo di euro 320.533,63;
7. risultato economico d’esercizio negativo;
8. mancata dotazione di inventario aggiornato sullo stato di effettiva consistenza del patrimonio;
Per quanto le irregolarità/criticità non sono così gravi da richiedere l’adozione della pronuncia di accertamento, la Corte ha ravvisato ‘la necessità di apposita segnalazione all’Ente affinché ponga in essere azioni volte a favorire la riconduzione delle irregolarità emerse entro i parametri di una migliore gestione finanziaria al fine di salvaguardare, anche per gli esercizi successivi, il rispetto dei necessari equilibri di bilancio e dei principali vincoli posti a salvaguardia delle esigenze di coordinamento della finanza pubblica’. La Corte precisa, altresì, che continuerà a monitorare l’andamento del Comune di Vasto nei successivi esercizi.
Fin qui la Corte dei conti. È chiaro che, nel Consiglio comunale di lunedì prossimo – prevedono D’Alessandro e Del Prete – Lapenna e la sua maggioranza, approvando una delibera, tenteranno di mettere toppe ai tanti buchi emersi. A noi preme ricordare che, ad esempio unico della sfrontatezza e della faciloneria di questa amministrazione, resta il tema del patrimonio pubblico. Dopo due, dicasi due, legislature, e dopo reiterate pressioni e proteste da parte nostra, Lapenna non è ancora riuscito a dirci che cosa possiede il Comune di Vasto. Adesso si impegna per il secondo semestre del 2015. Dieci anni di patrimonio pubblico abbandonato a se stesso, senza tipologie di contratti, in taluni casi con affitti da miseria e di favore, in uno dei tanti capitoli utilizzati evidentemente per favorire i consensi. Non è così che si amministra una città, a favore dei soliti noti e contro la stragrande maggioranza dei cittadini”.