4 dicembre 2013 – 11 dicembre 2014. La scena che questa sera si è presentata davanti agli occhi dei residenti di una villetta in via Molise, a San Salvo era la stessa di 12 mesi fa. Chiari ed evidenti i segni del passaggio dei ladri nell’appartamento. “Quando mio padre mi ha chiamato – racconta Matteo, barista che vive nella villetta della marina – stentavo a crederci. E invece i ladri sono tornati ad un anno di distanza”. Anche questa volta i malviventi sono passati attraverso la finestra al primo piano. Con tutta probabilità si tratta di una delle bande dei cosiddetti “ladri acrobati”, che riescono ad introdursi negli appartamenti arrampicandosi lungo le grondaie per raggiungere quindi diversi metri di altezza. All’interno dell’abitazione c’era caos ovunque, i ladri hanno aperto gli armadi, tirato via i cassetti, rovesciandone il contenuto a terra e sui letti. Andavano alla ricerca di denaro, oggetti preziosi, merce da poter portare via con facilità. L’ultimo ad uscire di casa era stato il figlio della famiglia che abita in via Molise, “saranno state le 17-15/17.30, dovevo andare a lavorare”. Il rientro del padre, che ha fatto l’amara scoperta, attorno alle 21.
Il furto di un anno fa (l’articolo)
Sembra che i ladri abbiano seguito nuovamente un beffardo copione ai danni delle famiglie che risiedono in via Molise. Anche l’abitazione accanto, esattamente come un anno fa, è stata oggetto delle mire dei malviventi. Nel giro di un paio d’ore, quindi, nonostante le due abitazioni siano visibili dalla strada, i malviventi sono riusciti a mettere a segno due colpi. “Al momento non sappiamo ancora bene cosa hanno portato via, perchè non si capisce davvero nulla in casa. Di certo manca una collana d’oro di mia madre, un’anello. Ora vediamo bene. Abbiamo dovuto attendere l’arrivo delle forze dell’ordine per i rilievi senza poter toccare niente. Siamo davvero arrabbiati”, è lo sfogo della famiglia sansalvese. Due furti del genere nel giro di appena un anno sono davvero un duro colpo. “Paghiamo le tasse ma non riceviamo niente in cambio. Davvero non se ne può più“.