Prima di partire per il Qatar Nicolangelo Di Fabioci aveva promesso qualche scatto per raccontare la sua prima esperienza internazionale con la nazionale azzurra. Una settimana fa non avremmo mai potuto immaginare che la foto inviata dal 18enne nuotatore cupellese avrebbe avuto una bella medaglia d’argento frutto dell’impresa della staffetta azzurra 4×200 (con D’Arrigo, Belotti e Magnini) [l’articolo]. Il bel risultato ottenuto a Doha ha riempito le pagine dei giornali, dei telegiornali e dei siti web, riaccendendo l’entusiasmo per il nuoto che, dopo il disastro di Londra 2012, sta vivendo un crescendo di emozioni. Gli addetti ai lavori hanno commentato con entusiasmo le prestazioni di Di Fabio, 18 anni, e D’Arrigo, 19, ormai lanciati verso un futuro brillante. A Vasto, dove Nico si allena e va a scuola, e nella sua Cupello, l’affetto e l’attenzione nei suoi confronti ci sono ormai da tempo. Ma questa medaglia ha scatenato emozioni mai provate prima. Tra i commenti si registra quello dell’amministrazione comunale che, solo tre mesi fa, lo aveva premiato per il risultato di Nanchino. “È con grande orgoglio che l’Amministrazione Comunale di Cupello si congratula, nuovamente, con il grandissimo campione di nuoto Nicolangelo Di Fabio, il quale, dopo aver dato grandissime soddisfazioni nelle olimpiadi giovanili in agosto, torna oggi a vincere l’argento ai mondiali in vasca corta di Doha. Una notizia che ci riempie di gioia e di fiducia verso l’impegno giovanile che, a quanto pare, ripaga ampiamente. Che l’esempio di vittoria porti avanti il nostro paese, sua terra natia, e che sia prospero per i tanti giovani promettenti del nostro territorio. Tanti auguri ancora campione”. Impegno e sacrificio sono sottolineati
Tra i più contenti ci sono certamente il professor Domenico D’Adamo, suo inseparabile allenatore, e il papà Luigi. “È stata una bella giornata – racconta D’Adamo -. Nicolangelo ha fatto una gara eccezionale ma io lo sapevo perchè negli ultimi giorni andava davvero forte. Questo mondiale era un sogno, ma il sogno e la realtà sono diversi. Lui ha fatto coincidere le due cose”. La vasca corta (da 25 metri) è quella dove Di Fabio si allena quotidianamente. Ma le gare su queste “misure” lo penalizzano leggermente. “Non è ancora al top in partenza e virata, quindi va meglio nella vasca lunga visto che ne deve fare di meno – spiega D’Adamo -. Quest’anno ha compiuto 18 anni, sta portando a termine la fase dello sviluppo e quindi abbiamo iniziato ad impostare un aumento nel carico di lavoro sulla forza“. L’allenatore vastese ha seguito le gare in tv, sapendo che il suo allievo avrebbe messo in acqua tutto il lavoro fatto assieme. “È stato emozionante quando Magnini è arrivato toccando per secondo. Nel mio pronostico davo l’Italia per quarta. Invece sono arrivati secondi per un soffio e, se alla fine c’è un po’ di rammarico perchè potevano conquistare l’oro, dico che va bene così perchè la medaglia di cartone era altrettanto vicina. È un argento meritato”. La convocazione mondiale del giovane cupellese non era affatto scontata. “Ma il ct azzurro Butini ci ha dato fiducia ed è stato lui stesso, dopo la bellissima gara, ad inviarmi un messaggio scrivendomi la fiducia è stata riposta bene“. Di Fabio tornerà in Italia la prossima settimana e per lui sarà già tempo di allenamenti. “Si torna subito in vasca – spiega D’Adamo – perchè il 19 e 20 dicembre ci sono gli assoluti invernali a Riccione e il 23, credo a Milano, l’appuntamento con il campionato a squadre”.
A Cupello, in casa Di Fabio, è stata l’ennesima giornata di festa. “Sono emozioni strane – racconta papà Luigi – che non si potevano prevedere. Siamo contenti oltre ogni aspettativa. Ci tenevamo che facesse il suo ingresso nelle competizioni con la nazionale maggiore nel migliore dei modi, ma lui è andato oltre”. Il papà del giovane campione non è riuscito a vedere le due gare (semifinale e finale) in tv. “Al mattino ero a lavoro e l’ho vista in streaming. Invece la finale non l’ho vista proprio. Ero a Lanciano, dove c’era la Festa dello Sport del Coni e mi sembrava corretto andare a ritirare il premio assegnato a Nicolangelo visto che lui non poteva esserci. Mi ha telefonato mia moglie per dirmi della medaglia d’argento e, quasi come segno del destino, un paio di minuti dopo hanno chiamato il suo nome per ritirare il premio del Coni. La gara poi l’ho rivista la sera”. La famiglia Di Fabio in tutti questi anni ha sempre dato sostegno all’attività agonistica di Nicolangelo. “Lui si impegna sempre e l’allenatore ha creduto in lui. Però non era immaginabile riuscire a prendere questa medaglia, sono stati bravi tutti e 4 i ragazzi. E la sua bella prestazione è frutto del lavoro quotidiano con Domenico D’Adamo con cui ormai si intendono a meraviglia”. A casa Di Fabio quando ci sono le gare importanti si sta tutti davanti alla tv. “Tutta la famiglia lo segue, noi genitori, i nonni, gli zii, i cugini. Ieri tutta la famiglia era a fare il tifo per lui e per la staffetta azzurra. A nonno Nicolangelo (nella foto insieme al nipote che ha lo stesso suo nome nel giorno della premiazione in Comune) sarebbero serviti un paio di fazzoletti”. La famiglia Di Fabio dovrà aspettare ancora qualche giorno per poter riabbracciare il suo campione. Ci sarà da festeggiare e poi si tornerà a seguire gli impegni quotidiani in acqua e palestra.