Se la donazione di Carlo della Penna fosse stata fatta nel 2014 la sua struttura non si chiamerebbe più Asilo, ma certamente ‘Polo per l’infanzia’, perché il suo progetto fu innovativo e di speranza formativa grandissima. Infatti, come ha ben spiegato il Prof. Murolo, la sua istanza non fu una e dimenticata, ma ci furono più e più donazioni e attenzioni affinchè il suo progetto ideologico, pedagogico e di servizio alla città fosse davvero esercitato.
Perché ribadire questo concetto? Perché questo è un luogo che NON dovrebbe essere nel mirino di ‘affari’ mercantilistici, ma dovrebbe diventare una grande possibilità per la città di Vasto, una possibilità come quella che hanno saputo ‘sfruttare’ (per dirla in soldoni) altre città natali di grandi figure educative, come Chiaravalle di Maria Montessori, come Omegna di Gianni Rodari e molti altri. La struttura, il luogo dove ora sorge l’edificio Carlo Della Penna dovrebbe diventare una risorsa educativa, di ricerca, di lavoro per l’infanzia. Non un ’polo scolastico’ che non rappresenta il disegno del donatore, non un edificio con aule senza obiettivi oltre quelli di essere scuole, ma il luogo dell’eccellenza per l’infanzia dove la ricerca e le sperimentazioni vengano applicate. Può diventare un gemellaggio con le facoltà di Scienze della Formazione dell’Aquila, di Chieti, di Campobasso e di tutta Italia e oltre, così come succede a Reggio Emilia e ora nelle Marche; ma non dovrebbero venire a insediarsi cooperative o team di altri luoghi, bensì persone e risorse del nostro territorio, reti cooperative, talenti e professionalità di casa ‘nostra’.
Affinchè il grande obiettivo di Carlo Della Penna non venga dissolto siamo noi persone di Vasto che dobbiamo riconfigurare una opportunità per la nostra città, ad alti livelli, dai bambini alle famiglie fino ai ricercatori sul campo delle scienze dell’educazione e della formazione, un luogo sempre in espansione, dove dovrebbe essere presente un nido e una scuola dell’infanzia accompagnati dalla formazione ai docenti, ai percorsi di specializzazione di futuri insegnanti a percorsi di specializzazione universitaria con master eccellenti.
Ci vorrebbe una dirigenza politica capace di saper guardare il futuro con un progetto innovativo, non cogliere in quella struttura fatta di pochi muri e terra un ottimo scopo mercantilistico di pochi milioni di euro e con breve tempo e scarsa funzionalità. Sarebbe terribilmente bello spostarsi dal sogno di una memoria del grande uomo Della Penna e degli ex alunni, che seppure sono e spero resteranno sempre il motore di questa operazione, trovare una via vera, concreta reale di fondi europei, di collaborazione con il Ministero; di attenzione e interessi di Ministri del lavoro, della Pubblica Istruzione, di attenzione da parte di senatori e deputati di ogni colore politico pronti a individuare e canalizzare soldi pubblici per permettere di trasformare una struttura fantasma, quasi rudere al momento inutile e abbandonato e maltrattato, in una grande ricchezza della nostra città che potrà portare una ‘fabbrica’ di formazione esportabile ovunque, ma prima utilizzato dai nostri bambini, famiglie e lavoratori tutti.
Credo fermamente che tutto ruota intorno ai due concetti: la scuola è la politica…….la scuola e la politica, un piccolissimo accento che modifica l’idea di sistema e di visione di una città verso il futuro.
Claudia Gattella
Coordinatrice di Scuola dell’infanzia e Coordinatrice delle reti di scuole Paritarie Pubbliche di Vasto e San Salvo