Quella sulla viabilità nel Vastese sembra la lotta di don Chisciotte contro i mulini a vento. Segnalazioni, appelli, proteste, tutto serve a ben poco. Perchè quando crolla una strada, frana un pezzo di collina basta posizionare un bel cartello ed è tutto a posto, le cose possono restare così come stanno. “Non ci sono i soldi“, è la frase che i cittadini sentono recitare ad ogni richiesta di servizi. La stagione autunnale è stata tutto sommato clemente dal punto di vista climatico ma è bastata un po’ di pioggia in più per evidenziare in maniera decisa le criticità. Il simbolo di una rete viaria che sembra essere quella di 50 anni fa è la situazione tra Guilmi e Carpineto Sinello. Una strada chiusa da un anno, l’altra che rischia di fare la stessa fine. Perchè, come accaduto un paio di settimane fa (clicca qui), in caso di piogge abbondanti il fronte della frana torna a muoversi con decine di metri cubi di fango che ricoprono la strada. I sindaci protestano, i cittadini sono esasperati perchè non sanno cosa fare. Chi dovrebbe occuparsene? La viabilità è di competenza della provincia che riusciva a fare poco prima e poco oggi. La regione ha stanziato dei fondi, ma sono pochi, troppo pochi, di fronte alle esigenze del territorio. Nei giorni scorsi è stato a Vasto il capo della protezione civile Franco Gabrielli. Magari un giro in elicottero su un territorio martoriato gli avrebbe fatto capire quanto è difficile oggi vivere nei piccoli comuni. Ma, tranne per la visita lampo a Vasto (dove ha potuto vedere appena un paio di situazioni di criticità), ancora una volta il sud dell’Abruzzo è rimasto fuori dalle luci della ribalta. Intanto a Guilmi, Carpineto, in tutti i comuni del Vastese, attendono con preoccupazione l’arrivo dell’inverno, con il timore, più che fondato, di restare isolati.