È grande il dolore per la morte di Domenico Antonio Battista, 51enne ristoratore vastese, ucciso a Nierstein, in Germania, davanti al ristorante-pizzeria La Casa, che gestiva da 17 anni insieme al fratello Mario nella località a pochi chilometri da Mainz. Sono 17 i colpi esplosi davanti al ristorante italiano, uno fatale ha raggiunto il cuore di Domenico Battista. E ora la sua famiglia chiede che si accerti al più presto la verità su questa trafica morte. Affranta la madre Concetta, che attende il rientro del corpo di suo figlio. Lei e suo marito Egidio erano emigrati in Germania, proprio a Magonza, negli anni ’60. Poi il rientro a Vasto, con Mario e Domenico rimasti in Germania dove avevano avviato l’attività, mentre la terza figlia, Marcella, è anche lei a Vasto. “Era lontano, Domenico – dice la signora Concetta al quotidiano Il Messaggero – ma lo sentivo sempre accanto a me. Si era fatto da solo, il mestiere l’aveva imparato da piccolo e la sua cucina piaceva. Mi telefonava due o tre volte la settimana, l’ultima volta giovedì scorso. Nonostante fosse un pezzo d’uomo io gli raccomandavo sempre di stare attento, di essere prudente, di non dare confidenza a nessuno, che questo mondo si è fatto cattivo, non è più come una volta. E lui mi rassicurava, mi diceva di stare serena, che tutto andava bene“.
La polizia tedesca ha fermato subito un 36enne italiano, ma sta proseguendo le indagini per fare luce sulla vicenda. “Uno l’hanno preso – conferma – mi hanno detto che è un italiano, ma ora voglio la verità: Domenico, il mio Domenico, non me lo può ridare nessuno, ma voglio sapere perché lo hanno ucciso con quell’accanimento. Lui non faceva male a nessuno, ma le cose storte non gli piacevano: la testa, insomma, non l’abbassava mai per paura, ma affrontava chiunque volesse fargli un torto. Chissà, forse me l’hanno ucciso per questo”. Si attende anche di conoscere la data per il rientro del corpo di Domenico in Italia, con la madre che ha espresso il desiderio che i funerali si svolgano a Vasto, città dove il 51enne ristoratore rientrava quando poteva, l’ultima volta per qualche giorno lo scorso settembre.
Intanto a Nierstein continuano le dimostrazioni d’affetto per Domenico e la sua famiglia. Davanti al ristorante la casa c’è un viavai di persone che depositano lumini e fiori. I tifosi del Mainz, squadra di cui lui aveva fondato un fan club, il Mainz-05-Funklub “Tifosi Nierstein”, gli hanno tributato un omaggio ricordandone la passione per il calcio, c’è stata una fiaccolata in sua memoria.