A sorpresa, nella giustizia civile, il Tribunale più efficiente d’Italia è ancora a rischio chiusura: il palazzo di giustizia di Lanciano è in vetta alla classifica stilata di recente dal Ministero della Giustizia in base alla capacità di smaltire i processi civili in attesa di sentenza da oltre tre anni.
A Lanciano, le pendenze ultratriennali sono 84, il 4% del totale dei processi civili in corso nel palazzo di giustizia frentano. Un dato che pone la città abruzzese al primo posto tra le 139 sedi giudiziarie italiane, lasciandosi alle spalle Tribunali grandi e blasonati in una graduatoria che vede al secondo posto Trieste, nelle prime dieci posizioni 4 città piemontesi e all’ultimo gradino Foggia, 139^ con oltre il 63% delle cause civili pendenti da oltre mille giorni.
Se la classifica (riguardante il 2013) evidenzia ancora una volta una giustizia a due velocità, ossia rapida al nord e lenta al sud, quattro Tribunali abruzzesi si piazzano nella prima metà: Lanciano (1° posto), Sulmona (21°), Chieti (23°) e Pescara (70°).
Vasto al 75° posto – Il palazzo di giustizia di Vasto, con la sua 75° posizione, si classifica poco al di sotto la metà: i dati del Ministero evidenziano il 24% di pendenze ultratriennali, che in numeri significa 659 processi civili non ancora giunti a sentenza a distanza di tre anni dall’avvio delle pratiche. Un dato leggermente migliore rispetto alla media nazionale, che è del 27%. E con un organico insufficienti: 6 magistrati nel palazzo di giujstizia di via Bachelet, vale a dire uno ogni 16mila 554 residenti del territorio di competenza, che conta circa 100mila abitanti (la media media nazionale, invece, è di un giudice ogni 11mila 624 abitanti).
Più indietro si piazzano L’Aquila (86^) e Teramo (98^). Ultima tra le sedi abruzzesi è Avezzano, in posizione 102 nonostante possa vantare un organico (10 magistrati) superiore a quelli di Vasto (6), Lanciano (6) e Sulmona (5).
Dopo la legge Severino, che ha riformato la geografia giudiziaria nazionale, i quattro Tribunali abruzzesi a rischio (Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona) hanno ottenuto una proroga fino al 2018, quando il Ministero della Giustizia dovrà decidere definitivamente se tenerli aperti o sopprimerli, come avvenuto in altre regioni per i palazzi di giustizia sub-provinciali.