Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, presso il teatro Madonna dell’Asilo di Vasto si è tenuto un convegno aperto al pubblico e ai ragazzi delle scuole medie e superiori di Vasto dal titolo “La forza delle donne”. Un appuntamento durante il quale si è cercato di trattare in maniera più approfondita il tema della violenza sulle donne e sul femminicidio. Con gli interventi dello psicologo Luigi Gileno, di Angela Pennetta, presidente dell’associazione Nuova Alba, Tiziana Smargiassi e la lettura di una storia di violenze interpretata da Annamargareth Ciccotosto, l’appuntamento ha messo in luce quelle che sono le realtà odierne riguardo al tema affrontato. “Per una giornata così importante, offrire la possibilità all’associazione Nuova Alba di poter organizzare un convegno sul tema della lotta contro alla violenza sulle donne nel nostro tetaro era il minimo” ha spiegato Massimiliano Melchiorre, Presidente della cooperativa che gestisce l’istituto in via Madonna dell’Asilo.
Riguardo alle ripercussioni psicologiche messe in atto nei soggetti vittime di violenza, si è espresso lo psicologo Luigi Gileno che ha affermato: “La vera problematica per chi è stata vittima di violenze da parte di un uomo sta nell’aspetto psicologico, più che in quello fisico. Quando una ragazza, una donna, una mamma, subisce violenze molte volte in lei il meccanismo primario che ne consegue è quello di escludere l’altro sesso. Ricordo un caso di una ragazza che soffriva molto d’ansia e non riusciva a stare nei posti frequentati da uomini. Scavando nel suo passato e parlando con lei, alla fine scoprii che aveva subito, quando era molto piccola, violenze da parte di un uomo adulto, suo vicino di casa. Con il passare del tempo le avance dell’uomo si fecero insistenti, ma la ragazza non ne parlò mai con nessuno”. Storie terribili, storie di silenzi. Un altro problema è dato proprio dai silenzi, come ha sottolineato Angela Pennetta: “E’ necessario denunciare sempre, sin dal primo accaduto, la presenza di violenze ricevute. Bisogna parlarne e farlo non solo con un legale, ma anche con uno psicologo. Le due figure sono complementari per affrontare questo tipo di problematiche. La ragazza vittima di aggressioni sente dentro di sè il bisogno di comunicare e non deve avere paura di farlo. Solo in questo modo è possibile combattere veramente la brutalità di certi atti”.
L’appuntamento è poi proseguito con alcune video-testimonianze di giovani vittime che hanno raccontato la propria storia. Successivamente un confronto fatto di domande da parte dei giovani alunni ed infine delle letture hanno concluso la mattinata. Mentre il Rapporto Eures sul femminicidio in Italia annuncia che il 2013 è stato un anno nero (14% di femminicidi in più rispetto alla passata annata, percentuale più alta fin’ora) c’è tanta voglia di combattere un fenomeno che purtroppo sembra esistere e coesistere ancora oggi. L’obiettivo rimane quello di sensibilizzare le giovani generazioni verso queste tematiche, parlandone e ad affrontando il problema senza paura.