“Buon viaggio Giulia”. È il commosso saluto che si leva all’uscita del feretro dalla chiesa di San Paolo Apostolo, accompagnato dal lancio di decine di palloncini viola. Hanno lo stesso colore dei fiori poggiati sulla bara dove riposa il corpo di Giulia Grifone, la 46enne orafa vastese scomparsa in un tragico incidente in Kenya. Era andata in Africa con il suo compagno, Davide, per trascorrere una serena vacanza, ma il destino le ha riservato un’altra sorte. Oggi, al suo funerale, c’erano tantissime persone, a cominciare dai familiari, mamma Maria, papà Michele, la sorella Antonella, i parenti. E poi tanti amici perchè, come hanno ricordato due delle amiche del cuore al termine della celebrazione, “Giulia era amata da tutti“. Il parroco Don Gianni Sciorra, nella sua intensa omelia, ha rivolto parole di conforto e di speranza ai presenti. “Cara Giulia, mi è bastato vedere le tue foto e sentire parlare di te per capire che sei speciale, che sei simpatica, che hai sempre invitato al dialogo, con occhi attenti e mani abili nel tuo lavoro. La presenza così numerosa dei tuoi cari, dei tuoi amici, dimostra che sei stata una presenza importante, un punto di riferimento”. Poi il sacerdote ha aggiunto: “La vita è un mistero e rimane tale finchè rimaniamo su questa terra. Solo Gesù oggi è una piccola luce, una luce che non è invadente. La sua presenza è sempre discreta, è una proposta che non si impone”. Don Gianni ha parlato di Giulia come una donna con “mani innocenti, quelle delle persone oneste, che lavorano per guadagnarsi da vivere”, e ha parlato di “cuore puro, di chi attraverso gli occhi e il sorriso ti dice cosa ha dentro”.
Prima del termine della celebrazione hanno preso la parola, non riuscendo a trattenere le lacrime, due delle amiche di sempre, Liliana e Sabrina. “Se ne va un pezzo della mia vita e del mio cuore – dice Liliana-. Avevamo bisogno di te, della tua solarità. Sei la persona più bella che mi sia capitata nella vita”. “È inaccettabile che tu sia andata via in maniera inaspettata e crudele. Anche durante le cose brutte non hai mai perso il sorriso – ricorda Sabrina -. Giulia era quella che diceva sempre: che problema c’è, ci penso io. Ha lasciato il segno in tutti noi e anche in chi ti ha conosciuta solo per poco“. Poi l’uscita dalla chiesa, mentre decine di palloncini viola salivano in cielo per accompagnare Giulia nel suo ultimo viaggio terreno.