Qualche stagione fa, immediatamente dopo l’inopinata retrocessione in serie C regionale, in barba alla logica italiana (italiota) generalmente seguita, il presidente del Vasto Basket Giancarlo Spadaccini dichiarò sul sito della società: il programma continua, la società va avanti.
Un commento laconico, essenziale, scarno e conciso al punto che sembrava quasi una istintiva difesa senza un vero volere dietro. Da lì, una vera e propria tempesta di vittorie che in tre fantastiche stagioni hanno visto i “cavalieri rossi” sbaragliare le più agguerrite ed accreditate conorrenti cadute dinanzi al Vasto come inermi birilli.
Alla fine dell’ultima travolgente cavalcata, appoggiata da mille e mille tifosi entusiasti e sorridenti, dopo aver dato un’occhiata ai conti e tenendo in considerazione quella famosa frase “il programma continua”, ecco il ridimensionamento: via i senatori e dentro i “bambini”. Dopo l’acquisto di Luca Di Tizio e di Federico Durini ecco giungere alle porte di palazzo d’Avalos Pippo Cordici e Pippo Antonini, anch’essi ora di proprietà vastese. Da li siamo ripartiti… tutti (tutti?) consci e consapevoli che quest’anno avremmo sofferto e ci saremmo dovuti accontentare della salvezza.
E da quelle tribune anch’io ho assistito alle gare casalinghe dei nostri giovani paladini notando incertezze, errori, contraddizioni, esitazioni e chi più ne ha più ne metta. Nonostante ciò, tabellini alla mano, esattamente con tre canestri realizzati in più oggi saremmo alla pari del Palermo che ha costruito una corazzata inaffondabile. Quindi direi che siamo perfettamente in corsa per la salvezza e che va tutto secondo quelle che erano le aspettative. E invece no! Stando in mezzo al pubblico credo di aver udito critiche improperi e anche insulti per tutti, ma proprio tutti i componenti di questa splendida realtà che si chiama Vasto Basket,a partire dal presidente, passando per il coaching staff per arrivare a tutti i giocatori. Si sente tantissimo parlare di cultura sportiva, di comprensione, di tifo, di fedeltà ai propri colori e poi bastano due partite perse sul filo di lana per scatenare un inferno.
Caro pubblico, visto che domenica prossima verranno a farci visita i ragazzi di Isernia, anch’essi invischiati nella lotta per non retrocedere, ergo, la partita sarà accesa e non priva di tensioni e stress per i nostri giocatori, perchè non riempiamo il palazzo all’inverosimile e sosteniamo i nostri giocatori fino all’ultimo respiro? Non facciamo in modo da far sì che essi si chiedano se stanno giocando in casa o in trasferta! Facciamo tutti in modo da farli sentire a casa, protetti e coccolati, giustificati e incoraggiati dopo un errore peraltro tipico e congenito vista la loro età!
Chi gioca o ha giocato a questo meraviglioso e intrigante sport sa benissimo che il canestro si restringe quando si è tesi e sa bene che basta una difesa in meno, una palla spizzata, una fischiata sbagliata, un ballo in più della palla sul ferro che dal paradiso si va all’inferno. Allora, porca miseria, che il palazzo sia un inferno domenica pomeriggio! Forza Vasto!
P.S. Si vinca o si perda via le facce cattive contro tutti e tutto, accettiamo il verdetto del campo serenamente. Staff, coach e giocatori stanno sputando sangue con passione e voglia e il lavoro, caro pubblico, paga, paga sempre!
Grazie per la pazienza, scusate lo sfogo, sempre vostro
Otto Bokiver