Luciana Santarelli è madre di un figlio affetto da una grave forma di autismo. E’ un ragazzo “di quasi 23 anni, alto un metro 98 centimetri per 90 chili. Quando ha le crisi, si sfoga con violenza, lancia gli oggetti, è impossibile conviverci. Una volta ha rotto un vetro e poi ci ha camminato sopra. Non lo posso lasciare neanche un secondo. Se assistito secondo le giuste modalità, è un ragazzo gioioso, ma quando va in crisi è difficile conviverci. Il ragazzo ha bisogno di tranquillità e ora, probabilmente, non la trova neanche coi genitori”, racconta la donna, che si è rivolta all’avvocato Angela Pennetta.
“E’ affetto – spiega Pennetta – da una grave forma di autismo, come testimonia la diasgnosi del professor Montagano. Quello che è più grave è che la Regione Abruzzo e, in particolare, l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, non ci ha degnato neanche di una risposta, nonostante la mia lettera inviata tramite pec il 25 settembre scorso e la segnalazione che ho rivolto a Francesco Menna della segreteria dell’assessore. Le strade sono due: autorizzare la mobilità passiva e consentire il trasferimento in strutture di altre regioni, dove però i posati scarseggiano. Oppure, visto che in Abruzzo non esistono strutture autorizzate ad assistere i soggetti autistici 24 ore al giorno, autorizzare la fondazione Il Cireneo di Vasto, che ha tutti i requisiti necessari per svolgere attività durante tutto il giorno. Per quanto tempo ci vogliono umiliare ancora? Il ragazzo venga affidato a una struttura adeguata. Se necessario, lo porteremo direttamente all’assessore regionale, in modo tale che si possa rendere conto della gravità della situazione”.
Foto – "Figlio affetto da autismo dimenticato dalla Regione"
L’appello della madre, Luciana Santarelli, e dell’avvocato Angela Pennetta