Una proposta di legge che riconosca la lingua dei segni quale vera e propria lingua ufficiale, nelle sue forme visiva e tattile, integrata per i sordi dalla lettura labiale, affinchè si ottengano il rispetto della piena partecipazione e cittadinanza per le persone sorde e sordocieche. Per sensibilizzare le istituzioni e per accelerare il proecesso legislatico è iniziata la mobilitazione dell’Ente Nazionale Sordi di fronte al Parlamento e tutte le Prefetture d’Italia.
La parlamentare vastese Maria Amato ha per questo incontrato a Roma il presidente Nazionale dell’ENS mentre qualche giorno fa, a Vasto, ha avuto un incontro con il presidente provinciale Claudio Silvestri e quello regionale Nicolino Caravaggio. “Un’ora piacevole davanti ad un caffè – racconta la Amato- conversando ognuno con la propria lingua e con il proprio strumento di comunicazione. È una disabilità invisibile, lo dicono con tristezza e la tristezza per essere riconosciuta non ha bisogno di suoni.
Lo Stato – commenta la parlamentare del Pd – ha chiuso le scuole speciali per sordi, in Abruzzo quella di Giulianova era di alto livello, il principio di farli uscire dall’isolamento, per andare oltre la diversità, era condivisibile. Ma per affrontare il percorso scolastico ed avere buoni risultati hanno bisogno di un interprete, qualcuno che parli la loro lingua, delle tecnologie di supporto. Menti che vogliono apprendere oltre il silenzio delle loro orecchie. La lettura del labiale non basta, non sempre è agevole, basta pensare alla naturalezza con cui un insegnante scrive alla lavagna e spiega senza voltarsi di fronte alla classe. Ho imparato a conoscere i tempi della burocrazia e per fare qualcosa di più concreto e sicuro ho inserito nei contenuti della buona scuola quelle parti che riguardano l’insegnamento della LIS”.
Nell’aderire alla campagna di sensibilizzazione la Amato e i due presidenti hanno realizzato un breve video. “Abbiamo fatto un video per sostenere con forza l’obiettivo LIS e mi hanno insegnato i segni per dirlo. Chiudiamo con un applauso, non è come lo conosciamo noi ma agitando le mani in alto: non ha un suono ma la gioia si sente tutta”.