Il reato è prescritto: non luogo a procedere nei confronti del notaio Camillo Litterio per l’accusa di usura formulata nei suoi confronti nell’ambito del processo iniziato nel 2011 a Vasto.
Erano tre le parti lese nel procedimento penale. Nell’udienza di martedì, il collegio giudicante, composto dal presidente, Stefania Izzi, e dai giudici a latere, Fabrizio Pasquale e Michelina Iannetta, ha dovuto prendere atto dell’intervenuta prescrizione del reato reato ipotizzato nei contronti del noto professionista originario di Castiglione Messer Marino e residente da decenni a Vasto, dove è stato dal 2000 al 2005 anche presidente della squadra di calcio, che allora si chiamava Pro Vasto.
La prescrizione è l’estinzione del reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo previsto dalla legge.
A marzo Litterio, difeso dall’avvocato Giovanni Cerella, era stato assolto dall’accusa di omicidio colposo per un incidente stradale verificatosi una decina di anni fa.
Rimangono a suo carico altri due processi per truffa e peculato.