Il voto quasi unanime del Consiglio comunale di Vasto è un tentativo di ricomporre la frattura tra l’amministrazione Lapenna e la polizia municipale.
Al termine di una seduta durata oltre sei ore e mezza, in cui non sono mancati momenti di scontro aspro, maggioranza e opposizione (tranne D’Alessandro e Del Prete, che votano contro) trovano la quadra su un documento nel quale si impegna il sindaco, Luciano Lapenna, e la sua amministrazione a riaprire una trattativa con Diccap, Csa e Uil, i sindacati rappresentativi dei vigili del Comando di piazza Rossetti, sulla reperibilità nelle ore notturne, da organizzarsi diversamente rispetto al passato, e sul rimborso di lavaggio divise, da non intendersi come indennità. Dunque, per sgravare il personale dai costi, la strada da percorrere potrebbe essere quella della convenzione con una lavanderia per lavare le uniformi a spese del Comune.
Il documento, approvato alle 21.42, è “equilibrato”, dice Massimo Desiati (Progetto per Vasto, perché “sprona l’amministrazione comunale e sprona la polizia municipale, cui si restituisce il rispetto che merita”.
Nel dibattito, svoltosi alla presenza di 12 agenti nell’area riservata al pubblico, quasi tutti gli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione erano stati improntati al richiamo al buonsenso. Ma anche dal centrosinistra si erano levate voci dissonanti. Quella di Domenico Molino (Pd), secondo cui serve “un tavolo di concertazione, non un Consiglio comunale”. E quella di Gabriele Barisano (Psi): “Faccio appello a questa maggioranza e, soprattutto, a quella sedia vuota. Troviamo una soluzione. Tutte le parti devono fare un passo avanti”. La sedia vuota era quella del sindaco, Luciano Lapenna, che nelle ore precedenti alla seduta aveva comunicato la sua assenza per impegni a Roma in qualità di presidente regionale dell’Anci, associazione nazionale dei comuni italiani.
Il voto – In serata arriva l’accordo, al termine di due riunioni dei capigruppo, la prima di maggioranza e la seconda, piuttosto accesa, aperta anche alla minoranza. A dire no sono Davide D’Alessandro (“è un compromesso al ribasso”) e Nicola Del Prete (“nel documento unitario, mancano le premesse politiche contenute nel documento dell’opposizione”).
Tutti gli altri votano a favore: Pd, Psi, Sel, Rifondazione comunista, Giustizia sociale, Forza Italia, Progetto per Vasto, Fratelli d’Italia e Udc.