L.C. è “una giovane disabile motoria che, purtroppo, deve combattere giornalmente con barriere architettoniche che creano difficoltà a tutti i portatori di protesi del femore, dell’anca, del ginocchio, o persone affette da grave artrosi degli arti inferiori con deambulazione rallentata”.
Anche a Vasto il problema è serio: per non poche persone, è un’Odissea circolare per le strade o, semplicemente, salire sugli autobus per spostarsi da un punto all’altro della città.
“Per tanti disabili motori – ricorda L.C. – l’unico mezzo di trasporto è rappresentato dai pullman che collegano tutte le zone della città. Questi pullman, pur avendo due posti a sedere riservati ai disabili, hanno due scale per accedere all’entrata con le alzate troppo alte. Salire e scendere per noi disabili diventa un’impresa: rischiamo di scivolare e cadere. Dobbiamo solo sperare che qualche anima buona ci sostenga nel salire e nello scendere. Ma, se non c’è nessuno, rischiamo di rimanere alla fermata“.
L.C. rivolge un appello all’amministrazione comunale affinché si attivi “per dotare i pullman di una scalinata intermedia, o di un predellino mobile per rendere l’accesso fruibile da parte nostra. L’autonomia è impagabile”.