Una donna a metà. È il titolo della nuova raccolta di poesie scritte da Samantha D’Annunzio, edito da Il Saggio. La presentazione di questo secondo volume della vastese D’Annunzio, è stato ricco di emozioni. Nei suoi versi il racconto di una vita segnata dalla malattia ma caratterizzata dalla grande forza di volontà, dal coraggio, dal desiderio di non abbattersi ed andare avanti, giorno dopo giorno, per se stessa, per i suoi figli, per la sua famiglia. A tenere i fili della presentazione è stato Lello Marino, che ha ricordato come Il Saggio sia “una casa editrice vicina alle persone comuni. Il nostro obiettivo è avere la capacità di diffondere una cultura alla portata di tutti”.
Le due raccolte scritte da Samantha D’Annunzio si inseriscono in una collana curata da Lucia Gaeta, caporedattrice de Il Saggio. “In copertina ci sono dei fiori – spiega la poetessa campana -. I fiori sono vita, allontanano dalla tristezza. Ed è questa la grande forza di Samantha. Lei si sente in fioritura nonostante quello che sta vivendo”. Ad aprire il volume è un racconto, che dà il titolo all’opera “Una donna a metà”. Lei scrive “Una parte la si è vissuta in un modo, l’altra la voglio vivere completamente. Nei suoi scritti – spiega Lucia Gaeta – riesce ad esprimere il suo mondo. Per lei scrivere è una terapia ed un messaggio per come la poesia possa esserlo anche per altri”.
La presentazione di “Una donna a metà” ha visto la partecipazione di Silvana Critelli, dell’Auser Vasto. “La nostra associazione mette a disposizione un numero verde gratuito per gli anziani. Offriamo un sostegno pratico, che può essere l’andare a fare la spesa o pagare le bollette, ed anche un sostegno di compagnia”. Presenti anche due poeti campani, Gaetano Napolitano e Carmine Montella, che hanno raccolto applausi con il loro versi emozionanti e sinceri.
Poi gli interventi degli ospiti, a partire dal consigliere regionale Pietro Smargiassi, che alla veste istituzionale ha unito l’emozione del rapporto di amicizia e parentela con Samantha D’Annunzio. “Questa città non è solo il male che si dice – ha esordito -. La cultura non va tenuta nascosta, tra i nostri concittadini ci sono tanti talenti. È bello che questo libro sia presentato in una sala pubblica”. Parole belle anche dal sindaco Luciano Lapenna. “Alla nostra concittadina diamo tutto il nostro affetto. Sono questi i momenti che ci portano avanti. la poesia ci fa andare per qualche istante oltre gli eventi della quotidianità”. Anche Francesco Menna ha sottolineato “la capacità terapeutica della poesia. Apprezzo la capacità di Samantha di trasformare i momenti brutti, quelli in cui una persona si sente smarrita, isolata, in versi. Mi piace la scelta dei fiori, il segno che dopo la nebbia c’è la rinascita. Dobbiamo sempre avere una lettura positiva della vita, far prevalere l’amore sulle difficoltà”.
L’intervista a Samantha D’Annunzio
Nel racconto che apre il libro c’è una frase che rappresenta il tuo modo di affrontare la malattia e la vita. “La vittoria doveva essere mia a tutti i costi”. Come si fa ad affrontare un percorso difficile con questa determinazione?
Perchè scrivo questo? Mi ero proposta che dovevo fare a tutti i costi prima prevenzione, e l’ho fatto, e poi uscirne fuori con un carattere battagliero. Se non fosse stato così avrei dovuto fare un altro tipo di percorso. Ho avuto accanto a me i miei figli, la mia famiglia, tanta gente che mi ha motivata. Ecco perché mi ritrovo ad affrontare questa situazione in modo battagliero, ed ecco il perché di quella frase.
Il tuo scrivere poesie è come dare voce ad un fiume in piena.
È vero. Ad esempio tempo fa ero in viaggio verso Roma. Mi è venuto da scrivere e ne ho messe giù 5-6 in quel momento. Sento questa esigenza di scrivere, di mettere i miei pensieri su carta. Anche il paesaggio circostante diventa stimolo per scrivere e raccontare quello che vedi nel percorso che vedi da casa alla tua destinazione, Roma negli ultimi tre anni.
Nonostante siano viaggi accompagnati da uno stato d’animo non sereno, si tratta di visite ed interventi, tu riesci a rivoltare queste sensazioni verso la speranza.
Sì, riesco a rigirarlo e andare lì con il sorriso, perchè comunque di situazioni peggiori delle mie ce ne sono. Guardo a quella che è la mia esperienza e, nel mio piccolo, penso sia così. Cerco di vedere comunque la positività in tutto.
Per chi lo fai?
Lo faccio per me prima di tutto e poi lo faccio per i miei figli. Vorrei fare un percorso di vita, anche da mamma, dove posso vedere i miei figli crescere. La motivazione grande sono stati loro, il guardare oltre.
Il titolo una donna a metà potrebbe far pensare a una lettura negativa, come una donna a cui manca una parte.
Il disegno della copertina lo rappresenta bene. Io parto con dei dispiaceri, con dei dolori che ho avuto in questi anni. Però l’altro viso è di una donna motivata nel cambiare il suo aspetto, che diventa positiva. Come ho scritto, anche se il fisico cambia, non importa. L’importante è che ci sono io, ci sono le mie speranze, la mia positività.
Hai scritto che nei momenti brutti piangi però lo fai da sola. In quei momenti non scrivi?
Posso anche scrivere delle poesie, ma preferisco comunque tirare fuori qualcosa di positivo. Non voglio che chi legge il libro pianga con me. Quindi le emozioni sono quelle vissute tra le lacrime, ma riportate in positivo.
In una serata dedicata a te hai ricevuto tanti complimenti. Cosa provi?
Continuo a vivere tante emozioni. Io non mi Le parole delle persone che sono intervenute sono state stupende. Il mio cuore batte forte.