Vuole fare nel 2016 il candidato sindaco di Vasto? “Lavoro solo affinché questa città abbia una prospettiva verso il 2021. In questo momento, mi interessa dare a questa città un progetto per il quinquennio che si aprirà nel 2016″, risponde glissando Angelo Bucciarelli. Il componente della segreteria del Partito democratico di Vasto è anche uno dei fondatori di Vastoviva, associazione di area dem che in passato non ha risparmiato critiche all’amministrazione Lapenna.
Bucciarelli, perché il convegno di sabato 18 ottobre a Palazzo d’Avalos sul tema: Rigeneriamo Vasto?
“E’ un tema di stringente attualità. Purtroppo, in Abruzzo non è stato ancora affrontato in modo organico. Per questo, abbiamo invitato a Vasto Nicola Dall’Olio, capogruppo del Pd a Parma, per parlare di un tema che interessa tecnici, imprese e famiglie.
Puntando sul recupero delle zone degradate della città, si crea economia e si restituiscono al cittadino i servizi di cui ha bisogno”.
Quali zone della città devono essere rigenerate?
“Intanto, c’è il centro storico, ma poi ci sono il quartiere San Paolo e altre aree di Vasto. Vogliamo lanciare un messaggio su cosa si può fare”.
In un periodo di forte crisi, in cui si impongono pesanti tagli alle Regioni e agli enti locali, dove troverete i soldi per il progetto Rigenerare Vasto?
“Esistono fondi europei, cui hanno attinto altre realtà territoriali italiane; penso alla Puglia, dove la Regione presieduta da Vendola ha consentito, attraverso i finanziamenti dell’Ue, di attuare opere di riqualificazione urbana di 400 comuni piccoli e grandi. Il governo regionale abruzzese deve farsi avanti e, con esso, anche l’amministrazione comunale di Vasto deve intercettare i fondi comunitari”.
Riguardo al centro storico di Vasto, già esiste un Programma di recupero, il cosiddetto Piano Cervellati che, però, non è stato ancora attuato.
“Il progetto di rigenerazione urbana si ricollega al Piano Cervellati, riguarda soggetti privati e pubblici e tutela l’ambiente tramite l’utilizzo, per riqualificazioni e ristrutturazioni, di materiali ecocompatibili”.
Nella città antica, è evidente il degrado di alcuni luoghi ed edifici. Ad esempio, Palazzo d’Avalos, che desta sempre maggiori preoccupazioni. Il progetto di rigenerazione riguarderà anche questo edificio monumentale, di cui da anni si attende un restauro completo?
“Palazzo d’Avalos va completamente restituito all’antico splendore e deve essere totalmente acquisito al patrimonio pubblico”.
Lei e Vastoviva, nei mesi scorsi, avete criticato molto il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e la sua amministrazione. Di recente, avete fatto pace col primo cittadino. Perché?
“Col sindaco non ho contrapposizioni o rapporti conflittuali a livello personale. A lui mi lega un vincolo di lealtà basato sul fare cose utili alla città. A Luciano voglio anche dare una mano, sia nel mio ruolo di esponente politico, sia in quello di rappresentante di un’associazione. Quando, in occasione del convegno della scorsa primavera, ho mosso delle critiche, non si è trattato di attacchi personali, ma di un’azione di pungolo: vedevo la Giunta stanca e lenta nell’affrontare le problematiche della città”.
E’ stato giusto azzerare la Giunta?
“Secondo me, azzerare la Giunta è stata un’esagerazione. Forse c’è stata qualche incomprensione. Restano le mie considerazioni sulla lentezza della Giunta nell’attuazione dell’attività amministrativa, ferma restando la mia lealtà nei confronti di Lapenna, che vuole velocizzare l’azione della sua amministrazione, ma penso ci sia qualche impedimento. Nello scorso aprile, a poco più di due anni dalle elezioni 2016, sarebbe stato meglio mettere in Giunta persone con più entusiasmo, capacità di analisi e capacità operativa. Avrebbe fatto bene a Vasto e alla maggioranza di centrosinistra. Non so i motivi che hanno portato il sindaco a compiere una scelta diversa da quella da me auspicata; forse gli impedimenti sono derivati dal dover mantenere determinati equilibri di maggioranza. La presenza di Lapenna al recente convegno sul Terzo settore e al prossimo sulla rigenerazione urbana dimostra che Vastoviva non ha preclusioni nei suoi confronti. Anzi, vuole aiutarlo. Ci sono possibilità di allungare l’esperienza del centrosinistra di Vasto fino al 2021. In questo anno e mezzo che rimane, Lapenna deve dare un impulso ulteriore alla sua azione amministrativa. Lui sa come fare, mi aspetto qualcosa di più”.
Circola voce di una sua volontà di candidarsi a sindaco nel 2016. E’ una sua intenzione?
“Lavoro solo affinché questa città abbia una prospettiva verso il 2021. In questo momento, mi interessa dare a questa città un progetto per il quinquennio che si aprirà nel 2016. Vasto è una città oggettivamente bella. Dobbiamo saper vendere questa qualità”.
E’ stato giusto, per il Pd vastese, rinunciare ad avere un rappresentante di Vasto nel nuovo Consiglio provinciale in cambio dell’elezione di Lapenna alla presidenza dell’Anci regionale?
“Vasto avrebbe potuto avere una sua rappresentanza, ma si è fatta carico di rappresentare tutto il territorio. Vasto è il suo territorio, dobbiamo finirla con questo dualismo”.