“Lacrime di coccodrillo”. Con questo titolo Marco di Michele Marisi, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, lancia su Facebook una bordata nei confronti degli alleati di centrodestra, che accusano il partito di Giorgia Meloni di aver disertato le urne delle provinciali di domenica scorsa, contribuendo alla sconfitta del centrodestra.
“Ma nessun sindaco di centrodestra – attacca di Michele Marisi – si è indignato quando, la scorsa settimana, accordi tra potenti o presunti tali, hanno costretto loro a votare Luciano Lapenna (Pd) quale presidente dell’Anci Abruzzo? Il peggior sindaco della regione – sostiene l’esponente di Fdi-An – votato all’unanimità dai colleghi del suo partito e da quelli che ora piangono lacrime di coccodrillo per la sconfitta del centrodestra alle elezioni provinciali. Si sarebbe potuto costruire un’alternativa – come successe cinque anni fa – o, almeno, qualora i numeri non ci fossero stati, scegliere di non votare in segno di dissenso. Invece no. Tutti d’amore e d’accordo sul nome” del primo cittadino di Vasto.
Veleni – Dopo i risultati delle votazioni all’Anci e alla Provincia di Chieti, continuano a riaffiorare ruggini e veleni. Di Michele Marisi respinge le critiche di Forza Italia e contrattacca: “Mi fa sorridere leggere e sentire, in questi giorni, dichiarazioni di esponenti politici abruzzesi di centrodestra sul risultato delle elezioni provinciali di Chieti in particolare. Ognuno si affanna a scaricare su Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale le colpe della sconfitta della coalizione alternativa al centrosinistra. Antipasti di lezioni, carrellate di accuse nei confronti di chi ha scelto di non votare, piatti di parole conditi con una contrarietà a questa riforma delle Province; salvo poi candidarsi per la poltrona.
La legge dice che esprimono preferenze solo sindaci e consiglieri comunali, in nome e per conto dei cittadini. Senza alcuna delega. Almeno, alle assemblee di condominio la delega va firmata. Per le Province no. Tanto valeva che questa Istituzione fosse rimasta come prima, almeno il popolo avrebbe potuto scegliere da chi essere rappresentato.
Forse, per capire la disfatta – è la frecciata di Marco di Michele Marisi – bisognerebbe tornare indietro di qualche anno, ovvero quando si sono perse le elezioni comunali a Vasto, Lanciano, Francavilla, etc. Quando qualcuno o più di qualcuno, per tenere a bada altri che potevano politicamente crescere, ha preferito far saltare tutto”.