Una riserva naturale è bella se fruibile, ordinata e se non diventa una giungla, cosa che sta succedendo alle dune di Vasto Marina. E’ il concetto che esprimono i residenti di via Ponente, in contrada San Tommaso, nella zona meridionale della riviera. E’ trascorso un anno da quando avevano fatto sentire le loro voce, anche attraverso le proteste ufficiali messe nero su bianco da due cittadini, che avevano raccolto il malcontento di una zona molto popolosa d’estate, ma abitata pure nei mesi lontani dalla stagione balneare.
Durante l’anno, la vicenda è finita in Consiglio comunale, ma si è esaurita in un sopralluogo e in un botta e risposta tra un rappresentante dell’opposizione, Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia), autore di un’interrogazione, e l’assessore ai Servizi, Marco Marra.
Strada dissestata, aiuole piene di rifiuti, un palo pericolante vicino alla fermata degli autobus e l’assenza di pubblica illuminazione sulla strada, che collega la statale 16 alla pista ciclabile. Problemi segnalati più volte anche dai residenti delle stradine parallele. A questi si aggiunge la preoccupazione per le condizioni della fascia di spiaggia retrodunale.
Questo raccontava un residente un anno fa: ““Attorno al passaggio pedonale che attraversa l’area dunale e ci consente di arrivare in spiaggia, la vegetazione è talmente alta, che ha ricorperto tutto, compresi rifiuti e detriti accumulatisi sull’area dunale nel corso degli anni. E’ iniziato tutto nel 1999 quando, alla vigilia di ferragosto, dalla fogna iniziò a uscire un canale di acqua putrida che arrivava fino all’arenile. La zona non fu mai bonificata. Anzi, molti incivili hanno continuato a buttare detriti e materiali edili e noi stessi abbiamo visto coi nostri occhi gente che lanciava sacchetti di spazzatura. Siamo contenti che la fascia dunale sia diventata area protetta. Ma, se non viene ripulita, può dirsi davvero una riserva naturale? Non solo. C’è una vasca con due tombini privi di chiusino. Ad ogni pioggia, da lì viene fuori acqua maleodorante che invade vegetazione e pista ciclabile. Ci hanno detto che sono acqua bianche ma, a giudicare dalla puzza, non devono essere molto compatibili con la tutela dell’ambiente”.
La situazione non è cambiata.