Riparte oggi il campionato Juniores d’Elite e anche in questa stagione saranno quattro le compagini del Vastese impegnate nel torneo: i campioni in carica del Vasto Marina, allenati da Massimo Baiocco, la Vastese di Nicola Di Martino e Gennaro Migliaccio, il Cupello di Panfilo Carlucci e il San Salvo, unico a non aver cambiato allenatore, di Vincenzo Di Nardo. Lo scorso anno le quattro sorelle terminarono il torneo nelle prime quattro posizioni.
Nella giornata d’esordio il Vasto Marina ospita alle 15.00 il Francavilla, Vastese, che gioca ai Salesiani, e Cupello affrontano in casa rispettivamente Folgore Sambuceto e Sant’Anna Chieti. Il San Salvo fa visita alla Renato Curi Angolana.
Alla vigilia dell’inizio del campionato abbiamo incontrato Massimo Baiocco, nuova guida tecnica della formazione campione in carica da tre stagioni, che ha preso il posto di Antonio Maccione, con lui il confermato vice Giancarlo Rapino.
Prima della panchina una lunga carriera da centrocampista. Baiocco debutta infatti in Interregionale a 15 anni, in precedenza fa anche un’esperienza con la maglia della Sampdoria, in dieci giorni passa dalla Primavera allenata da Lippi alla prima squadra di Ulivieri. “Il destino e la mia testa hanno voluto che cambiassi direzione, purtroppo a quei tempi non ho saputo soffrire e mi sono meritato altre categorie”, spiega il mister. Poi 7 anni a Vasto in Interregionale e qualche presenza in C. Da allenatore allievi e juniores nazionali con la Pro Vasto, ma anche esperienze con Virtus Vasto e Bacigalupo, oltre a fare il secondo in Eccellenza e Promozione.
Che campionato vi aspetta?
Quest’anno sarà un campionato più difficile, non me ne vogliano i miei colleghi ma abbiamo l’Angolana nel nostro girone, così come il Francavilla che è una buona squadra, anche se non guardo molto le rivali, con tutto il rispetto penso che se il Vasto Marina gioca come deve giocare possiamo ripeterci, ma faremo i conti partita per partita. Vincere è sempre difficile.
Qual è il vostro obiettivo?
Il primo è formare un gruppo di ragazzi contenti, un buono spogliatoio, non abbiamo paura di nessuno, ho perso a Roma con gli allievi nazionali 1-0 a 6 minuti dalla fine e a Napoli 2-1 e vincevamo 1-0, non mi metto limiti. Se la squadra gioca bene è in grado di vincere contro tutti, sperando che giochi bene, perché deve farlo.
Quanto mancheranno Stivaletta, Menna, Cesario, Iammarino e Gaspari?
Le assenze peseranno ma non deve essere un alibi per gli altri ragazzi, fare la juniores è un’esperienza bella, sicuramente daremo il massimo per arrivare tra le prime, non mi nascondo, questa è una buona squadra.
Quelli che sono rimasti e arrivati sono comunque validi.
Abbiamo Monachetti, che giocherà anche con la prima squadra, ed è uno che dovrebbe fare la differenza, Forte è uno che segna, Fabrizio è un elemento molto valido, dalla Bacigalupo sono arrivati Ciccotosto, Santoro, Cozzolino, Ciccarone, tutti molto bravi e i portieri Canosa e Di Chiacchio dallo Sporting Vasto. Oltre a Persichitti dall’Angolana, Labrozzi, Nocciolino, Di Biase e D’Ottavio, quest’ultimo ho allenato alla Bacigalupo e ho notato che è migliorato molto grazie al lavoro degli allenatori che ha avuto qui. Non devono montarsi la testa, vanno gestiti con le molle.
Per alcuni di loro un limite può essere rappresentato dall’esperienza?
Sì, sono meno esperti rispetto alla squadra dello scorso campionato, ora devono fare solo campo, qualcuno è in prima squadra, qualcuno infortunato, ma non mi piace lamentarmi, ne sono circa 21, ci dobbiamo adoperare tutti per fare il meglio.
Con che modulo giocherete? Vi adatterete a quello della prima squadra?
Il modulo sarà deciso in base all’avversario, mi adatto.
Oltre al risultato in campo cosa conta per un allenatore della juniores?
Per me è fondamentale l’atteggiamento, parlo molto con i ragazzi, conoscono le mie regole, non voglio vedere musi lunghi, voglio sempre gente che viene a fare allenamento con allegria perché il calcio è un gioco, soprattutto alla loro età.
Quanto sono cambiati i tempi rispetto al passato?
Molto, anche se stare con i ragazzi ti insegna tanto. Quando giocavo io alla loro età era tutto diverso, ora ci sono i fuoriquota, prima no, avevo davanti gente che aveva centinai a di presenze in D o in C, era sempre più difficile trovare spazio.