“Altro che aliquote minime: l’amministrazione Lapenna aumenta di 2 milioni di euro la pressione fiscale sui vastesi“. Inoltre, “i tanto sbandierati 10 milioni di euro per le opere pubbliche in questo 2014 si sono ridotti a un terzo”. E’ l’affondo dell’opposizione in vista del Consiglio comunale di sabato, quando si discuterà di questioni importanti, tra cui il bilancio triennale di previsione e il piano triennale delle opere pubbliche. I consiglieri comunali di minoranza Massimo Desiati (Progetto per Vasto), Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale), Davide D’Alessandro (indipendente), Nicola Del Prete (indipendente), Antonio Monteodorisio (Forza Italia) e Massimiliano Montemurro attaccano la Giunta di centrosinistra.
Tasse – “La tassazione – fa i conti l’opposizione – sale dai 27 milioni 654mila 114 euro e 60 centesimi del 2013 ai 29 milioni 526mila 223 euro e 34 centesimi del 2014, con un aumento di circa 2 milioni di euro, alla faccia delle aliquote minime: i vastesi, invece, pagheranno più dello scorso anno, perché sull’Irpef il Comune ha confermato l’aliquota massima, mentre saranno costretti a pagare la Tasi anche coloro che non pagavano l’Imu. Inoltre, sulle seconde case la tassazione aumenta dal 10 al 10,6 per mille, ossia il massimo consentito dalla legge”.
Infine la Tari, che sostituisce la Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani): “Da quest’anno – ammette la minoranza – il Comune deve coprire il 100% del costo del servizio di raccolta e smaltimento dell’immondizia, ma – accusano Desiati, Sigismondi, D’Alessandro e Monteodorisio – l’amministrazione comunale deve farlo tassando i vastesi perché non è intervenuta sul contenimento delle spese. Il sistema porta a porta, infatti, impone costi elevati che, di questi tempi, i cittadini non possono sostenere. Per questo, i centri più grandi stanno sostituendo quel tipo di raccolta differenziata col conferimento nei cassonetti, che sicuramente richiede un impegno maggiore da parte dei cittadini, ma consente loro di pagare meno. Invece, dal 2009, anno in cui è stato avviato il porta a porta a Vasto, ad oggi, i costi sono cresciuti del 51%”.
Opere pubbliche – I rappresentanti del centrodestra e gli indipendenti hanno presentato 22 emendamenti, che vanno dalla ristrutturazione del pontile di Vasto Marina all’introduzione del codice QR e del numero verde per le informazioni turistiche, da due rotatorie ad altrettanti incroci pericolosi sulla statale 16 all’utilizzo di parte dei proventi della futura vendita della farmacia comunale per la ristrutturazione del Sant’Onofrio.
Ma la frecciata più velenosa colpisce i lavori pubblici promessi a inizio anno: “Sui manifesti con cui aveva tappezzato la città – polemizzano i quattro consiglieri di minoranza – Lapenna affermava di aver investito 10 milioni in opere pubbliche per il 2014. In base a quanto certificano i revisori dei conti, a settembre di quest’anno sono stati utilizzati solo 3 mlioni 289mila euro, meno di un terzo di quanto promesso. E’ evidente – sostengono – che Lapenna ha detto una bugia”.