Dagli Offspring a Betlemme. Dalla musica punk, dagli eccessi con droga, donne e alcol, all’annuncio della parola di Dio. Come? Attraverso la musica. E’ la storia dei The Sun, che a dispetto del nome anglofono sono italianissimi, di Thiene, nella provincia di Vicenza. Una storia che hanno raccontato con musica e parole alle tante persone arrivate ieri sera a Miracoli di Casalbordino per assistere al concerto-testimonianza, organizzato dal Comitato feste Madonna dei Miracoli, con l’Azione Cattolica, il Comune e la BCC Sangro Teatina. E’ il cantante e autore delle canzoni, Francesco Lorenzi, che ha da poco scritto il libro La strada del sole, a ripercorrere la storia della band, iniziata nel 1997, con il nome di Sun eats hours, “da un proverbio delle nostre parti che dice il sole mangia le ore”. Una carriera in ascesa, che portò lui, Riccardo Rossi, Matteo Reghelin e Gianluca Menegozzo, a suonare in giro per l’Italia, poi l’Europa e poi il Giapppone.
“Abbiamo suonato tantissimo – racconta Francesco – e ci siamo fatti prendere la mano dagli eccessi. Con alcol, droga, sesso, ci sembrava di poter sperimentare la libertà”. Ma, dopo 10 anni, alla vigilia di un quinto album che li avrebbe proiettati verso gli Stati Uniti, “abbiamo iniziato a disgregarci. All’esterno sembrava avessimo raggiunto tutto ciò che desideravamo ma internamente avevamo deciso di lasciare tutto. L’amicizia sincera tra di noi era venuta meno. Ebbi una profonda crisi, oggi dico che fu una benedetta crisi. Non stavo bene e mi chiedevo perché non fossi felice nonostante stessi realizzando tutti i miei sogni. Ho iniziato ad aprire il mio cuore ad un ascolto differente, ho intercettato la mia onda perfetta”.
E’ stata la madre di Francesco ad indirizzarlo verso un incontro in parrocchia. Ed è qui che inizia il cammino di avvicinamento alla fede. “Entrai in questa sala, c’erano una 70ina di persone, non conoscevo nessuno. Pensavo di trovarmi in una situazione noiosa e invece c’erano mio coetanei che raccontavano con passione e amore la vita di Gesù attraverso il Vangelo di Giovanni. Quando tornai a casa mi bruciava essere stato così bene”. E così Francesco partecipò a tutti gli incontri, tornò a messa e, grazie all’incontro con Don Lino, intraprese un nuovo percorso di vita. Interrotta la convivenza con la sua ragazza spagnola decise di prendere una casa insieme a Matteo, la “casa della creatività”, dove poter dare libera espressione alla loro ispirazione artistica. C’era un album da preparare “ma l’ispirazione mi portava a scrivere canzoni in italiano, non mi venivano più canzoni come prima”.
Il risultato fu che il disco e il tour vennero annullati, perché i Sun eats hours non sarebbero stati la stessa cosa. “Mi feci coraggio e decisi di andare a parlare con miei fratelli”. E così, uno alla volta, dopo reazioni più o meno scompose, litigi, vicissitudini, anche Matteo, Gianluca e Riccardo si avvicinarono alla fede cristiana, abbandonarono gli eccessi, decisero di vivere una vita diversa da quella vissuta fino a quel momento. “Abbiamo cambiato il nome del gruppo – ricorda Riccardo -, perché ci bastava solo il sole, che è Gesù”. Un percorso di vita divenuto il tema delle loro canzoni, dei loro concerti. Una tappa significativa è stato il viaggio a Betlemme, dopo una mail di don Carlo, sacerdote italiano in Terra Santa, impegnato a promuovere la pace e la convivenza tra le diverse anime di quella terra martoriata. E tutto è cambiato con una telefonata. “Una sera risposi al cellulare – ricorda Francesco – ed era Riccardo Rossi, della Sony, che ci propose un contratto”. Nei loro racconti i quattro ragazzi non hanno risparmiato particolari anche “scomodi” da raccontare della loro vita, lasciando poi il messaggio “fate della vostra vita un dono grande, partendo dalle piccole cose della vita quotidiana. Sappiate trasformare l’ordinario in straordinario”. E poi la musica, con una versione semi-acustica del tour che stanno portando in giro per l’Italia. I presenti, tra cui tantissimi giovani, hanno cantato e ballato insieme ai The Sun, sulle note delle loro canzoni più famose come Betlemme, 1972, Onda Perfetta e tante altre ancora.