Da Vasto a Milano per seguire una passione, un sogno, che oggi sono divenuti realtà. È il percorso di Marina Desiati, 26 anni, che la scorsa settimana ha vissuto le ore frenetiche della preparazione per la Vogue Fashion Night Out, evento che ha acceso le luci sul mondo dell’alta moda nel capoluogo lombardo. L’abbiamo vista in qualche scatto mentre, con un pizzico di emozione, controllava i capi appesi agli espositori nello store Missoni in via Sant’Andrea a Milano. Approfittando di un momento di pausa dai suoi impegni ci siamo fatti raccontare le tappe del suo percorso.
Dove nasce la tua passione per il mondo della moda, che oggi è divenuto il tuo lavoro e la tua vita?
Sono stata sempre affascinata dal fashion system, ma ancora di più dalla magia di trasmettere alle mani un’idea e realizzarla sotto forma di abito. Amo disegnare e creare, sin da piccola esprimevo la mia fantasia con schizzi e piccoli lavoretti manuali. Nella mia infanzia ho avuto la fortuna di trascorrere molto tempo con la mia nonna materna. Ero stregata dalla velocità delle sue mani nel cucire e lavorare a maglia, e pian piano ho cercato di imparare da lei. È grazie a lei, infatti, che ho scoperto la mia attitudine alla creatività e alla realizzazione di idee da indossare. Crescendo, ho concepito la possibilità di trasformare una passione in un percorso di vita, fino ad oggi che è diventato il mio lavoro, nonchè coronamento di un sogno.
Dopo il Liceo che studi hai fatto?
Dopo il Liceo Classico, mi sono trasferita a Milano dove ho conseguito la Laurea in Fashion and Textile Design presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). È stato, questo, un percorso piuttosto faticoso data la mia pregressa preparazione scolastica basata su materie umanistiche. Malgrado ciò, “chi la dura la vince”, e così sono andata avanti con tenacia e passione senza perdere di vista il mio obiettivo. Infatti, una volta terminato il corso di laurea, ho frequentato un Master in Modellistica presso l’Istituto Carlo Secoli sempre a Milano, dove ho perfezionato le mie abilità nella creazione di cartamodelli industriali e su misura, oltre che l’apprendimento alla confezione sartoriale.
Hai fatto esperienze lavorative in questo campo già durante gli studi?
Durante tutto il percorso formativo mi sono concentrata volutamente sullo studio, soprattutto per motivazioni di tempo. Entrambi i corsi frequentati mi hanno sottoposta a ritmi serratissimi che difficilmente mi permettevano di avere extra time. Ciò nonostante, in periodi di relax, mi sono dedicata a lavori personali, come la realizzazione di abiti per me, amiche e familiari. Inoltre ho partecipato ad eventi dove hanno sfilato alcune delle mie creazioni, come è successo a Bologna per il “Cosmoprof” nel 2013.
I primi contatti con il mondo dell’alta moda come sono avvenuti?
Già durante il corso di laurea ho avuto la fortuna di incontrare stilisti affermati e collaborare con loro per workshop, o partecipare a lezioni e giornate. Successivamente ho affrontato colloqui per numerosi marchi di alta moda (Cavalli, Prada, Dolce e Gabbana, Valentino, Missoni…) nelle loro sedi centrali, dove ho avuto modo di conoscere dall’interno queste aziende prestigiose. Poi vivere a Milano vuol dire respirare costantemente l’atmosfera della moda: nei quartieri, agli eventi, alle serate, con collaborazioni e tabto altro. È uno stimolo costante e rigenerante.
Sei entrata in Missoni. Cosa rappresenta per te questo importante passaggio nel tuo percorso professionale?
Lavoro per Missoni S.p.a da un anno e mezzo e ricordo ancora con nitidezza la gioia provata quando ho firmato il contratto per loro. Per me questa esperienza rappresenta un inizio prestigioso che conferisce un valore unico al mio percorso formativo. Lavorare per una grande azienda come questa, affermata nel mondo della moda, con un patrimonio di esperienza e segreti del mestiere, può solo alimentare la mia passione e la mia curiosità nell’imparare nozioni nuove, e favorire l’aspirazione a crescere e a realizzarmi. Inoltre è un’importantissima occasione per capire e imparare il processo di creazioni delle collezioni, la preparazione alle sfilate, l’iter di produzione in toto. Senza trascurare i picchi di stress, frenesia e ritmi impossibili. Chi lavora nel campo della moda vive 48 ore al giorno! (Questo è uno dei segreti.. ahahah)
Come si svolge il tuo lavoro oggi?
Sono una modellista, quindi il mio lavoro tratta fondamentalmente i cartamodelli, che rappresentano la struttura cartacea di un capo, nonchè la base per tagliare il tessuto. La mia mansione affronta vari aspetti del ciclo produttivo: partecipo alle sessioni di fitting con le modelle per valutare gli eventuali difetti da correggere presenti sui capi delle sfilate (come modellista, devo saper cogliere le pecche del cartamodello sull’abito indossato, quindi prevedere e perfezionare i movimenti del tessuto sul corpo); successivamente mi concentro sullo sviluppo delle taglie, determinando la maggiorazione e la riduzione dei volumi in base a proporzioni corporee e regole aziendali; inoltre mi occupo della produzione finale di ogni singolo capo, comprese le stampe in serie dei cartamodelli per i laboratori che li confezioneranno, pronti per la vendita. Tutto ciò per donna, uomo e bambina.
Ti abbiamo vista intenta nel controllare i capi nel negozio Missoni prima della Vogue Fashion Night Out. Com’è stato questo evento?
Anche quest’anno la Vogue Fashion Nigt Out a Milano non mi ha delusa. Questa magica serata nasce in apertura della Fashion Week milanese di Settembre, per le collezioni Primavera-Estate, e coinvolge l’intero quadrilatero della moda che apre le porte alla città per tutta la notte, con vendite occasionali, aperitivi, djset, etc. L’evento di quest’anno è stato particolarmente gratificante per me, perchè ho avuto la soddisfazione di vedere i capi a cui ho lavorato durante questa primavera esposti in vendita nello store Missoni.
Ovviamente per me si è trattato della prova della verità: i miei occhi e le mie mani hanno cercato e trovato una conferma, la buona riuscita del mio lavoro. Perchè anche se un abito porta un altro nome, una volta averlo lavorato, inevitabilmente lo sento mio, mi appartiene, rappresenta il frutto della mia passione. E vedere tutto ciò in una vetrina nel quadrilatero della moda è un’esplosione di gratificazione!
Sei a Milano che è il “cuore” della moda, una meta già molto importante. Hai uno sguardo anche ad altre città, magari all’estero?
Si, mi piacerebbe molto fare un’esperienza all’estero. Ci ho pensato tante volte, e altrettante volte ho rimandato. Per fortuna in Italia il mondo della moda offre tante possibilità e per questo ho preferito giocare in casa. Ciò non toglie che prima o poi affronterò questa trasferta, soprattutto per apprendere nuovi metodi e arricchire il mio percorso e la mia preparazione professionale. Ma per il momento il mio cuore batte per Milano.
Cosa speri di realizzare nel tuo futuro professionale?
Come ogni persona creativa, ho idee costanti che si accavallano tra di loro, anche sul mio futuro. In questo periodo della mia vita, riconosco l’importanza di porre della solide e profonde basi di preparazione professionale che serviranno poi per erigere strutture imponenti. Oggi la mia concentrazione, quindi, è principalmente sulla crescita, sull’apprendimento, la sete di perfezionarmi e perseverare per il raggiungimento dell’obiettivo. Soprattutto per non screditare la mia preparazione scolastica e tradire le mie capacità e abilità. Ma un sogno nel cassetto ce l’ho. Un giorno, spero non molto lontano, mi piacerebbe possedere una linea che porti il mio nome, che rappresenti il mio stile, tramite la quale possa esprimere il mio estro artistico-creativo e le mie capacità modellistiche-sartoriali. Sono fiduciosa, sento che prima o poi accadrà, perchè, così come ho aperto questa intervista, mi affascina la “magia di trasmettere alle mani un’idea e realizzarla”.