18.30 – Per avere i primi risultati delle necroscopie sarà necessario attendere diversi mesi, vista la complessità delle analisi da effettuare sui reperti animali di dimensioni importanti. Oggi, durante le operazioni in spiaggia, c’è stata commozione quando è stato scoperto il feto nel ventre del capodoglio più grande. “Ieri eravamo felici per i 4 animali che erano stati salvati – commenta il professor Sandro Mazzariol, del CERT di Padova -, oggi con questa scoperta siamo stati un po’ più tristi. Il feto è stato consegnato alla ASL Lanciano-Vasto-Chieti e, viste le sue dimensioni, potrebbe essere destinato ad essere esposto in un museo”. Nel corso degli esami è stato trovato gas nel sistema circolatorio dei tre cetacei. “È presto per poter dire con precisione di cosa si tratti. La presenza di gas, secondo studi esistenti, può derivare da fermentazione post mortale o dallo schiacciamento derivato dallo spiaggiamento”. Sarà quindi necessario procedere alle analisi, che veranno condotte dagli specialisti delle Canarie. “Oggi non sono riusciti ad arrivare in tempo – spiega Mazzariol -, quindi ci incontreremo a Pescara e consegneremo loro i campioni da analizzare”.
17.30 – Terminati gli esami necroscopici suo tre capodogli. Proseguono le analisi da parte degli specialisti sui campioni prelevati. Le carcasse sono state caricate su due camion della ditta Marinelli. Gli uomini del gruppo comunale di protezione civile sono impegnati nelle operazioni di bonifica della spiaggia.
16.00 – Uno dei tre capodogli era in attesa di un cucciolo. Un feto già formato, all’incirca di 4/5 mesi, è stato trovato nel ventre dell’animale durante le operazioni in spiaggia.
15.30 – All’Ansa il dottor Olivieri, che sta seguendo le operazioni sulla spiaggia di Punta Penna, ha dato notizia della presenza di gas nel sangue degli animali, probabile conseguenza di una riemersione troppo rapida. “Vuol dire che quanto accaduto – spiega Olivieri all’agenzia di stampa– potrebbe essere messo in correlazione con le attività di ricerca petrolifera. Tecniche come l’air-gun producono un rumore fortissimo che spaventa e disorienta i capodogli. Questo trauma porta i cetacei a una riemersione troppo rapida, la cui conseguenza è la permanenza di gas nei vasi sanguigni. È simile a ciò che accade ai sub colpiti da embolia in seguito a una mancata decompressione”.
13.00 – Sono tre femmine i capodogli morti dopo essersi spiaggiati a Punta Penna. “Due di loro – ha spiegato il professor Mazzariol – avevano raggiunto la maturità”. I tre esemplari sono lunghi rispettivamente 8.30 metri, 8.90 metri e 7.30 metri.
12.30 – Anche un gruppo di studiosi provenienti dalle Canarie sta raggiungendo Vasto per poter collaborare all’analisi dei tre capodogli morti. Verranno eseguiti esami per indagare le cause dello spiaggiamento.
12.00 – Tanti curiosi osservano dall’alto del promontorio di Punta Penna il lavoro dei medici sulle carcasse dei 3 capodogli morti dopo lo spiaggiamento.
11.30 – Veterinari e biologi da tutta Italia a Punta Penna per lavorare nell’equipe guidata dal professor Sandro Mazzariol. Tra loro anche molti studenti delle facoltà di veterinaria, accompagnati dai loro docenti.
9.50 – Numerosi gli esperti presenti sul posto che stanno procedendo agli esami necroscopici sui tre cetacei morti, tra loro anche il professor Sandro Mazzariol dell’Università di Padova. (le immagini)
7.30 – Si è lavorato per tutta la la notte sulla spiaggia di Punta Penna per riportare a riva i tre capodogli morti. Impegnati gli uomini del gruppo comunale di Protezione Civile e operai con delle grandi ruspe. A coordinare i lavori la guardia costiera e gli esperti che eseguiranno le necroscopie per cercare di risalire alle cause dello spiaggiamento.
I capodogli tornano in mare (video)
12 settembre 2014
19.00 – “Ho firmato l’ordinanza per interdire l’accesso all’area di Punta Penna sia con le auto che a piedi. Abbiamo provveduto a diramarla alle forze dell’ordine”. È il sindaco di Vasto Luciano Lapenna a comunicare il provvedimento necessario per permettere i lavori sulla spiaggia dove rimangono le 3 carcasse dei capodogli arenati. “Oltre a chi ha operato questa mattina – spiega il primo cittadino – si sono aggiunti i medici dell’osservatorio nazionale cetacei di Padova, che eseguiranno l’esame necroscopico”. Si procederà con i mezzi meccanici a tirare fuori dall’acqua i tre animali morti e domani mattina presto inizieranno le operazioni. Poi sarà la volta dello smaltimento. “Seguiremo quello che ci indicherà la Asl – spiega Lapenna -. Questa mattina il presidente della regione D’Alfonso ci ha dato pieno sostegno per quelle che saranno le attività da svolgere, poichè il Comune si troverà ad affrontare spese ingenti. Mi preme ringraziare ancora una volta – spiega il primo cittadino – le forze dell’ordine, la protezione civile e i tanti cittadini che si sono impegnati a fondo (intervista video). Il segno che questa città, quando serve, sa tirare fuori il suo volto migliore”.
17.00 – In Comune la riunione operativa per stabilire le modalità con cui proseguire nelle operazioni. Dopo aver portato i tre cetacei morti a riva si dovrà procedere agli esami necroscopici. Ad occuparsene saranno gli esperti del CERT di Padova, insieme ai medici abruzzesi.
15.40 – Un capodoglio salvato, ancora disorientato, è entrato all’interno del porto di Punta Penna. Qui sono stati un gommone ed il motopeschereccio Nicolino Natarelli ad impedirgli di finire contro le banchine e lo hanno guidato verso l’uscita del bacino vastese. (Video)
15.18 – Arrivati sul posto, insieme al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.
15.15 – Verrà istituita un’unità di crisi per conoscere i motivi per cui i capodogli si sono arenati in quel tratto di mare. La spiaggia verrà interdetta.
15.10 – Liberato anche il quarto capodoglio, restano spiaggiati gli altri tre che purtroppo sono morti. Sul luogo gli esperti stanno verificando che i cetacei prendano il largo. Presenti anche molte persone che hanno dato una mano nelle operazioni di soccorso.
15.00 – In arrivo gli esperti dell’Università di Padova. Sarà il dottor Sandro Mazzariol, del Cert, a guidare l’equipe che si occuperà della necroscopia sugli animali morti.
14.55 – Liberato anche il terzo capodoglio che però ha difficoltà ad allontanarsi e punta verso la spiaggia. I sommozzatori cercano di rimandarlo a largo.
14.30 – Arrivato sul posto anche un gruppo della Fondazione Cetacei di Riccione.
14.15 – Si continua a lavorare per liberare il capodoglio più grande. Nel frattempo arriva altra gente che entra in acqua per dare una mano.
13.15 – Liberato dalla sabbia anche il secondo capodoglio, le persone presenti sul posto lo stanno aiutando ad andare a largo.
12.45 – Il primo capodoglio è stato salvato e ha preso il largo. Si lavora per liberare gli altri. Sommozzatori della Guardia Costiera, Protezione Civile e decine di cittadini impegnati nelle operazioni.
11.40 – È stato richiesto l’ausilio di una ruspa meccanica per poter aiutare gli operatori a liberare i cetacei ancora vivi dalla sabbia in cui si sono arenati.
11.30 – Il primo dei capodogli, dopo essere stato imbracato da volontari presenti in spiaggia e dal personale del Circomare, è stato tirato fuori dalla secca con l’ausilio di un’imbarcazione.
11.00 – E’ arrivato anche l’assessore regionale all’ambiente, Bernardo Mazzocca, che si è confrontato con il sindaco Lapenna e con chi sta operando per il salvataggio dei cetacei.
10.00 – Gli esperti stanno valutando il miglior modo per operare. E’ necessario prendere le dovute precauzioni ed avere le giuste attrezzature per evitare di fare del male agli animali. Molte persone iniziano ad arrivare a Punta Penna. Qualcuno viene fatto avvicinare per bagnare gli animali.
9.00 –A Punta Penna anche il sindaco di Vasto Luciano Lapenna (l’intervista). Con lui gli assessori Marra, Sputore, diversi consiglieri comunali e il consigliere regionale Pietro Smargiassi.
8.45 – Contattato il Centro Studi Cetacei di Pescara, in arrivo da San Benedetto del Tronto il gruppo dei sommozzatori della Guardia Costiera.
8.30 – “Faremo tutto il possibile per salvarli – dichiara il tenente di vascello Giuliano D’Urso – ma non è un’operazione semplice, non possiamo certo prendere i cetacei e spostarli in mare, non è così che si procede. Vanno tenuti calmi, non possono sentire rumori, possono infastidirli. Inoltre l’area va delimitata”.
8.15– Sul postoi carabinieri, la Protezione Civile Vasto, la Guardia Costiera e i dottori Genovesi e Valente del servizio veterinario della Asl. Secondo i due dottori si tratta dello stesso gruppo di cetacei segnalato qualche giorno fa in difficoltà sulle coste della Croazia. L’intervento non è semplice, in questo momento gli esperti stanno valutando il da farsi per salvare i capodogli.
7.30 – Sono stati trovati questa mattina sulla spiaggia di Punta Penna 7 capodogli arenati a riva. Sono stati un surfista, arrivato in spiaggia di buonora, e un cittadino che passava da lì prima di andare a lavoro a vedere gli animali in difficoltà e a dare l’allarme.