Il viaggio alla scoperta delle realtà territoriali si sposta dal Vastese alla Costa dei Trabocchi. La visita a Torino di Sangro parte dal Municipio, dove il sindaco Silvana Priori passa dall’ascoltare le osservazioni dei cittadini sulla raccolta dei rifiuti ad organizzare un evento culturale sul trabocco comunale. Sarà lei la guida attraverso i luoghi e le persone del suo Comune, davvero vasto come estensione di territorio, passando dalla collina al mare. Uno dei primi incontri è con il parroco don Pietro, anche lui impegnato in mille attività, che invita a visitare la chiesa parrocchiale che sorge di fronte all’ingresso “superiore” del municipio.
Il Comune di Torino di Sangro su facebook (clicca qui)
Sono tanti personaggi che conservano la memoria storica di Torino di Sangro. Antonio Ciannameo non è nato qui bensì nella vicina San Vito, ma ci vive, “per lavoro e per amore”, da 50 anni. È lui il protagonista di una delle più suggestive tradizioni locali, che si ripete il 10 dicembre, giorno in cui la Chiesa celebra la nascita della Madonna. Dopo un pellegrinaggio e una veglia notturna è la sua voce ad intonare il canto del buongiorno portato a tutto il paese. Tra i saliscendi di Torino di Sangro si arriva ad una casa dove un signore alto e distinto saluta sorridente. È Italo Rocco Ciampoli, 84 anni, tornato come ogni estate dagli Stati Uniti per trascorrere le ferie nella sua terra natia. “Amo questo paese”, dice con la tipica cadenza degli italoamericani. La sua storia passa attraverso la banda dei carabinieri, con cui si recò in tournee negli Stati Uniti dove ritrovò la ragazza conosciuta un anno prima a Roma e che da 58 anni è sua moglie. Il suo è un racconto di emigrazione e di amore per il suo paese. “Qui vado alla ricerca di quell’Italo Ciampoli della mia fanciullezza. E, senza esagerare, casa mia è nel punto più bello, perchè da un lato guardo l’Adriatico e dall’altro i monti, il vento della montagna e la brezza del mare si incontrano nella mia camera da letto”.
A Torino di Sangro sono importanti anche le testimonianze d’arte, come il complesso monumentale di San Felice, donazione di monsignor Giustino Adami e che è stato da poco restaurato grazie all’interessamento di un comitato. Qui, nei locali accanto alla chiesa, sono state realizzate delle stanze per quella che potrebbe diventare una importante struttura ricettiva in paese. In fondo alla chiesa due quadri realizzati da Erich Gargerle, artista tedesco che, dopo aver conosciuto il paese 37 anni fa, se ne è innamorato facendolo diventare la sua seconda casa. Altra bella chiesa di Torino di Sangro è quella della Madonna di Loreto, che domina il corso principale, costruita nel XIV secolo e poi ingrandita. Colpiscono subito le sue vetrate colorate, i suoi affreschi e la statua della Madonna. È da qui che partono le “cantate” del Viso Adorno.
Come ogni località del Vastese e dell’Abruzzo anche Torino di Sangro è caratterizzata da specialità culinarie. La parte moderna è rappresentata dalla pasticceria La Perla che, come racconta il pasticcere Pasqualino, “ha preso il via 15 anni fa, quasi per gioco, e poi è andata avanti bene”. Più di quarant’anni fa, invece, nasceva il pastificio della famiglia Ferrante-Sacerdote che pian piano ha lasciato la panificazione per dedicarsi alla pasta all’uovo e ai dolci secchi. Oggi è il giovane Gianluca a raccogliere il testimone da mamma Antonietta e papà Angelo nella preparazione dei dolci tipici molto richiesti da tutto il territorio. Ma Torino di Sangro è anche olio e soprattutto vino, con le grandi distese di vigneti che forniscono un’eccellente materia prima a diverse cantine che crescono in qualità con il passare degli anni.
In un territorio che si distende dalla collina fino al mare non si può non ammirare la bellezza della costa torinese. Si può scegliere tra Lido Le Morge, al confine con Casalbordino, o Borgata Marina, attraversata dai binari dell’ex tracciato ferroviario. Qui c’è la sede di un’associazione unica nel suo genere, gli “Amici del Mare”. Un gruppo di signori, equamente distribuito tra residenti e turisti che ormai da tantissimi anni vengono qui per le vacanze. “È nato come un punto di aggregazione – raccontano -, negli anni 80. Il Comune ci ha dato questo pezzetto di terra e noi abbiamo contribuito a recuperare questo container da cantiere, oggi divenuto la sede. Ognuno ha portato qualcosa”. Qui si gioca a carte, si chiacchiera, si passa il tempo insieme e si svolge un po’ la funzione di “guardiani” di Borgata Marina. Simbolo del litorale di Torino di Sangro è il trabocco comunale Punta Le Morge, gestito da un’associazione che permette ai suoi soci di svolgere corsi di pesca, di trascorrere alcune ore sull’antica macchina da pesca, oggi perfettamente funzionante. A qualche centinaio di metri anche la spiaggia naturista, istituita quest’anno con accesi dibattiti tra pro e contro.
A due passi dal mare c’è uno dei beni più preziosi di Torino di Sangro e di tutta la Regione. La Lecceta, 180 ettari di natura lungo la foce del Sangro. Percorsi naturalistici, centro di educazione ambientale, sentieri dedicati alle mountain bike, per un luogo che ormai richiama centinaia di visitatori in tutti i mesi dell’anno ed è accudito dalle cure del direttore Andrea Natale e tutto il personale della cooperativa guidata da Riccardo Mancinone. E poi il cimitero inglese, dove le croci e le lapidi bianche ricordano le tantissime persone che qui hanno combattuto durante la seconda guerra mondiale. In tema di luoghi che uniscono natura e pace dei sensi non si può saltare la visita all’Oasi di preghiera. Si torna in paese per scoprire 5 ettari di verde e silenzio, voluti dall’avvocato Fernando Del Re, da cui prende nome l’omonima fondazione. Superato il cancello di ferro si possono percorrere dei sentieri tra piante e fiori caratterizzati dai simboli della preghiera. C’è anche una struttura utilizzata per conferenze, ritiri spirituali e tutte quelle occasioni in cui si può cercare un distacco dalla frenesia del vivere quotidiano.
E poi ci sono le associazioni, che sono impegnate quotiadianamente in molteplici attività. Una delle più interessanti è quella dell’associazione Winter che, attraverso il Cammino della memoria, porta alla riscoperta del percorso della linea Gustav, dall’Adriatico al Tirreno, usando la bicicletta. Iniziative che possono portare anche ad interessanti risvolti economici, visto che sono sempre in aumento i flussi del turismo dei “veterani”, che coinvolge le persone (ormai poche) e le famiglie di chi ha combattuto in Italia e vuole conoscere questi luoghi. Nell’incontro con le tante persone lungo le strade di Torino di Sangro è Nicola, torinese che vive a Milano ma ogni anno torna a casa, ad esprimere l’essenza di questa terra. “Appena posso torno qui, da quando sono in pensione torno più spesso a Torino di Sangro perché c’è l’aria buona, la possibilità di fare sport come la pesca, la bicicletta, si mangia bene e si gioca a carte in tranquillità”.
La visita a Torino di Sangro raccontata su Vasteggiando (clicca qui)