Lungo la costa adriatica, da Ortona a Vasto, resistono ancora alla furia delle mareggiate una cinquantina di trabocchi, strane macchine da pesca, paragonate da d’Annunzio a ragni colossali e a scheletri smisurati di anfibi antidiluviani.
Definite dallo storico Pietro Cupido “fragili zattere aeree”, queste “macchine per vivere” oggi non hanno più la funzione economica rivestita fino a qualche decennio fa, ma meritano un futuro, per il loro valore simbolico, paesaggistico, culturale, perché depositarie di sapienza e di ingegnosità secolari.
Non solo: le potenzialità economiche legate ad un’accorta politica turistica sono infinitamente superiori alle prospettive offerte dalla petrolizzazione dell’Adriatico e dalla cementificazione delle coste.
Di trabocchi e traboccanti si parlerà il 6 settembre, alle 19.00, nella Sala della Pinacoteca di Palazzo D’Avalos, ove avrà luogo l’incontro, promosso dal CAI Vasto e curato da Nicola Racano, con lo storico Pietro Cupido, autore del volume “Trabocchi, traboccanti e briganti”, pubblicato nel 2003 da Menabò Edizioni. E’ prevista anche la lettura di brevi testi dannunziani sul tema, tratti dal Trionfo della morte.
L’escursione della mattina di sabato lungo la costa dei trabocchi (da Fossacesia a San Vito) e quella di domenica 7 lungo la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci costituiranno una degna cornice naturalistica alle tematiche affrontate nell’incontro.
Cai Vasto