Antonio Turdò, presidente del Comitato ProTrignina Abruzzo e Molise ha presentato al Procuratore della Repubblica di Vasto e al Prefetto della Provincia di Chieti un esposto-denuncia contro la Sasi sulla mancanza di acqua e la carenza idrica nella città di Vasto. Di seguito riportiamo il testo.
“Emerito sig. Procuratore ,
Le invio il seguente esposto, avendo il nostro Comitato già fatto un intervento con comunicazione sia scritta che orale alla società Sasi S.p.A. , laddove lamentavamo i ripetuti disagi patiti dalla popolazione vastese.
Fatto:
Da diversi anni in varie zone della città Histoniense, ma in special modo nella zona comunemente detta San Michele – Tre Croci si ha una ripetuta e reiterata mancanza idrica che comporta notevoli disagi alle famiglie ed anche e soprattutto agli operatori economici.
Solo per notizia, le comunico che nell’anno 2013 il disagio è iniziato nel mese di maggio e si è concluso nel mese di settembre, portando a gravi lamentele le famiglie ed ad ulteriori aggravi di costi per le attività commerciali che si sono dovuti sobbarcare oneri di approvvigionamento per garantire la igienicità sia dei prodotti lavorati che per i fabbisogni ed i servizi connessi alle suddette attività.
Dopo il nostro intervento, con lettere, proteste e colloqui diretti, dello scorso anno verso la società SASI ci era parso di capire( evidentemente ci sbagliavamo), che era sua intenzione intervenire per risolvere oppure alleviare le difficoltà della questione, che pare abbia una insormontabile situazione dell’altimetria del serbatoio idrico con le costruzioni abitative colà realizzate, ma evidentemente così non è stato!
Richiesta:
Le chiedo illustrissimo sig. Procuratore di verificare se in questa questione cì è stata una grave e insufficiente attività diligente della società Sasi S.p.A. che è tenuta per legge, come stabilito dal già Regio Decreto n.2664 del 10 agosto 1884 ma altresì confermato con la legge di riforma la numero 36 del 1994, comunemente conosciuta come legge Galli, e che dal Regio Decreto n.1265 del 27 luglio 1934 istituiva l’obbligo dei Comuni da soli o convenzionati ed organizzati, che dovevano fornire di acque pure i cittadini , essendo esso ritenuto un “ servizio universale” per tutti.
Dalle cose sommariamente descritte e da indagini che gli uomini della polizia giudiziaria a sua disposizione possono realizzare, sono certo che si renderà conto che questo diritto universale in questa nostra cittadina non è garantita in molti casi ed in molti giorni dell’anno.
Riteniamo che ci sia una grave responsabilità da parte di coloro che dovrebbero garantire questo servizio e chiediamo che, laddove si verifichi casi di ingiustificato disservizio, i responsabili vengano perseguiti ai sensi della vigente normativa penale”.