L’apertura di un centro di accoglienza migranti in un capannone della zona industriale di San Salvo è stata sottoposta alla verifiche da parte dei competenti uffici comunali in particolare della rispondenza alle norme urbanistiche e igienico-sanitarie.
Il sindaco di San Salvo ha incontrato il presidente della cooperativa che gestisce il centro, il quale ha comunicato che avrebbe liberato la struttura da ogni presenza entro le ore 20 di ieri.
“Pur comprendendo la situazione di queste persone che sono fuggite dai loro paesi d’origine a causa della fame e delle guerre – ha dichiarato il sindaco Tiziana Magnacca – riteniamo che il peso di questa responsabilità non possa essere scaricata sulle comunità territoriali, già tanto fragili da un punto di vista sociale ed economico in un momento così difficile, e che il governo nazionale lavori affinché anche gli altri paesi europei si facciano carico di questa problematica senza lasciarci soli”.
Il sindaco ribadisce che a tutto ciò si aggiunga che “la nostra è una città che vive anche di turismo settore che più di altri risente delle conseguenze di queste tensioni legate all’arrivo dei profughi in particolare quando il problema non viene gestito in maniera adeguata”.
Il sindaco di San Salvo evidenzia come il primo pensiero vada in ogni caso ai tanti disoccupati presenti nel territorio, molti dei quali padri di famiglia, che non ricevono alcun sostegno da parte dello Stato italiano che, invece, impiega oltre 30 euro al giorno per ciascun profugo.
“Non possiamo essere lasciati soli nella gestione di questa forte ondata di immigrazione, l’Europa dovrebbe impegnare maggiori risorse in termini finanziari e di uomini e lasciare che il governo italiano inizi a considerare come prioritario le tante situazioni di indigenza che pure ci sono in Italia.
San Salvo è la città dell’accoglienza – conclude il sindaco – e i suoi cittadini hanno sempre dimostrato grande solidarietà con gesti concreti quanto generosi, ma in questo momento economico non può essere fatto correndo il rischio di allontanare le imprese che operano del nostro territorio, come è stato riferito dalla delegazione che questa mattina ho ricevuto in Comune. Dobbiamo saper far valere il buon senso nelle nostre decisioni per il bene comune cui sempre dobbiamo far riferimento quando siamo chiamati ad amministrare la cosa pubblica”.