Ore 15,45 – Italo Gizzi e Grazia Marinucci, genitori di Eleonora Gizzi, l’educatrice di 34 anni scomparsa lo scorso 28 marzo a Vasto, si sono recati questa mattina all’Ospedale clinicizzato di Chieti dove sono stati sottoposti al prelievo della saliva. Servirà per stabilire il Dna da comparare con quello del cadavere rinvenuto ieri mattina da un tecnico della Società Autostrade sotto un pilone del viadotto in via Salce.
Gli investigatori vogliono verificare la compatibilità per dare un nome e un cognome al quel corpo scheletrito per il troppo tempo sottoposto agli agenti atmosferici e che era lì sicuramente da aprile. Cadavere che era in posizione fetale e adagiato su alcuni cartoni come un rudimentale letto dove trascorrere la notte. La zona, che è recitata, è stata sottoposta a sequestro giudiziale da parte della Procura di Vasto. In quella zona, che dista un paio di chilometri dall’abitazione della famiglia Gizzi, era stata battuta dai volontari e dalle forze dell’ordine impegnati nelle ricerche di Eleonora. (Ansa).
Ore 13 – “E’ ancora presto. Serviranno 3-4 giorni per avere i risultati della prova del Dna”. Lo ha detto rientrando a casa Italo Gizzi, papà di Eleonora Gizzi, la 34enne scomparsa il 28 marzo scorso a Vasto. Bisognerà attendere per conoscere l’identità del corpo senza vita ritrovato ieri in via Salce.
Ore 9 – L’autopsia e l’esame del Dna per conoscere l’identità e le cause della morte. La seconda giornata di indagini darà i primi responsi agli interrogativi che aleggiano attorno al ritrovamento di un cadavere irriconoscibile a Vasto, in via Salce, nei pressi del viadotto Prascovia dell’autostrada A14.