“Ci sono giunte ripetute proteste della crisi idrica che attanaglia gli abitanti della parte alta di Vasto, zona San Michele, dove alcune attività sono costrette a rivolgersi ai privati per farsi rifornire, altrimenti devono chiudere e chiudere temporaneamente in una città turistica in questo periodo equivale a chiudere per sempre”. Lo sostiene Antonio Turdò, presidente del Comitato ProTrignina Abruzzo e Molise.
“Ad onor del vero – prosegue Turdò – questa problematica fu dalla nostra associazione il Comitato ProTrignina, raccolta già l’anno scorso dove non solo furono elevate proteste con comunicati , ma fui anche parte attiva in un incontro con un dirigente Sasi, che mi espresse delle sue perplessità sulla soluzione, ma mi promise che comunque si sarebbero attivati nella stagione invernale almeno a diminuire ed alleviare la problematica.
Così non è stato dati i problemi irrisolti e, a questo punto, farò due cose nei prossimi giorni:
1) Esposto alla Procura della Repubblica per mancato servizo di fornitura idrica, che comunque è un diritto del cittadino riconosciuto dalla Costituzione, ed eventuali problematiche altimetriche dei fabbricati in rapporto al serbatoio deve essere risolto dalla società di gestione della fornitura.
2) Attiverò l’ufficio legale del Comitato per una azione civilistica che prevede la possibilità di rimborsare le somme e le spese che stanno affrontando gli operatori economici e le famiglie di Vasto.
La nostra pazienza ha un limite – conclude Turdò – e di solito noi quando ci muoviamo poi non ci fermiamo, troppe volte i cittadini vengono lasciati soli e abbandonati dalle autorità preposte, adesso dobbiamo risolvere questo problema definitivamente”.