“Dopo i film Natale a Miami, Natale a New York, Natale a Rio, farò Pasqua a Vasto”. E’ Paolo Ruffini il protagonista della quarta e ultima serata del Vasto film festival 2014. Si chiude in allegria tra gag improvvisate col pubblico di Palazzo d’Avalos, battute dissacranti a raffica e decine di selfie con i fans la 19^ edizione della rassegna cinematografica.
L’attore livornese, noto soprattutto per l’esordio in Ovosodo di Paolo Virzì e per essere stato tra i protagonisti di Colorado su Italia 1, negli ultimi due anni si è anche cimentato nel lavorare dall’altra parte della macchina da presa, come regista di Fuga di cervelli e, nel 2014, di Tutto molto bello. Al Vff annuncia “il nuovo film a ottobre”.
E quando una giovane regista locale, Stefania Dell’Oso, gli chiede: “Visto che ti piace Vasto, perché non giri un film a Vasto?” il trentacinquenne attore-regista-conduttore toscano risponde: “Sì, mi piacerebbe. Ma queste sono scelte dei produttori e non mi fate parlare di queste cose, meglio non dire niente. In questo periodo, si gira spesso in Puglia, non so perché. Però fare un film a Vasto mi piacerebbe, chissà”. Anche perché ha avuto modo di provare “questo brodino alla Vastese”, scherza riferendosi al brodetto, il piatto tipico della cucina locale.
Giovani protagonisti – La prima parte della serata è stata dedicata a quattro giovani, tutti premiati con la statuetta o con il piatto in ceramica decorata, entrambi raffiguranti il Monumento alla Bagnante, simbolo di Vasto e del Film festival: Giulia Di Quilio, attrice di Chieti che ha recitato ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Sidney Sibilia, sceneggiatore e regista di Smetto quando voglio, Davide Minnella e Gianluca Sportelli, rispettivamente regista e attore di Ci vorrebbe un miracolo. Minnella è stato anche autore dei reality show televisivi La Talpa e L’Isola dei famosi. Al momento della premiazione, Sibilia guarda la sua statuetta, poi indica il piatto di Sportelli e sorride: “E’ la stessa immagine, solo che io ce l’ho in 3D e lui in 2”.