Il blitz dei giorni scorsi non è bastato a debellare il fenomeno dell’abusivismo. Lungo la riviera e sulla spiaggia di Vasto Marina rimangono tanti i venditori non autorizzati. Sette quintali di merce sequestrata a 15 ambulanti sono solo una parte della grande quantità di prodotti contraffatti o, comunque, venduti senza autorizzazione. Borse, portafogli, braccialetti, costumi e indumenti vengono commercializzati sul litorale di Vasto, dove ogni giorno i carretti articoli da mare e oggettistica percorrono l’arenile per tutta la sua lunghezza.
Il problema riguarda l’intera costiera adriatica; da città a città, i rimedi contro l’abusivismo sono stati i più disparati da giugno a oggi.
Se ne occupa una recente inchiesta pubblicata dal Venerdì di Repubblica: “L’ultima idea ce l’hanno avuta a Rimini, dove il tema fa discutere da diversi anni: fare una multa di almeno 200 euro ai turisti che acquistano il braccialetto o la borsa dalla bancarella di turno”, mentre sempre in Romagna lo scorso anno “non mancarono le polemiche per l’impiego della ronde anti abusivi, arruolate dai negozianti e benedette dalla Prefettura a seguito delle violente risse tra venditori per questioni di territorio”. Ci fu anche una “manifestazione di 150 nordafricani lungo la spiaggia di Miramare, al grido: Dobbiamo mangiare anche noi“.
Altre località, altri metodi per combattere l’illecita vendita itinerante: a Marina di Pietrasanta, la guardia costiera è scesa in spiaggia con tanto di manganelli ben in vista; a Jesolo, “i lidi hanno arruolato dei veri e propri buttafuori, come in discoteca”, mentre il sindaco della stessa città veneta “ha lanciato un bando per affittare dei droni” dotati di telecamere.
A San Salvo la polizia municipale è scesa in spiaggia più volte nel corso della stagione baneare. A Vasto, dove i blitz sono stati troppo sporadici, solo due tra giugno e i primi 20 giorni di agosto, il problema è tutt’altro che risolto.