Una vigilia di Ferragosto che rischiava di essere ricordata in maniera triste, se non fosse stato per il coraggio e l’altruismo di un giovane vastese. Nel pomeriggio di ieri, attorno alle 15.30, un bimbo di 10 anni, al mare con il papà e lo zio, turisti che avevano scelto di trascorrere la giornata a Mottagrossa, stava giocando tranquillamente a poca distanza dalla riva quando, spostandosi a causa della marea, è stato trascinato al largo. “È stata questione di attimi – racconta lo zio a Zonalocale.it – e mio nipote si è trovato in pericolo, anche perchè in quel tratto di costa c’è un fosso in mare subito dopo l’ingresso in acqua”. Il bambino, che sapeva ben nuotare, riusciva a tenersi a galla usando un legnetto con cui stava giocando. “Ma non riusciva a tornare verso la riva“, con la corrente che lo aveva fatto spostare di una cinquantina di metri dal punto in cui si trovava. Il padre e lo zio si sono tuffati in acqua per raggiungerlo. “Io – racconta lo zio – l’ho raggiunto ma ero sfiancato dallo sforzo”. Una situazione che stava divenendo pericolosa, anche perchè la corrente, in prossimità di scogli in mare, era forte. È quello uno dei tratti di spiaggia libera del litorale vastese dove non è presente il servizio di salvataggio.
Un 20enne vastese, Alberto Ricci, che ben conosce la zona di Mottagrossa e la pericolosità della corrente marina, si è tuffato in acqua e ha raggiunto il bambino e i suoi parenti per trarli in salvo. “È stato provvidenziale – racconta lo zio del bambino -, anche perchè è stato l’unico a venire in soccorso”. Il giovane, dopo aver tranquillizzato il bimbo in difficoltà, è riuscito a riportarlo a riva. Complimenti a non finire da parte di papà e zio per il suo gesto di coraggio e altruismo. Lui, Alberto, contattato telefonicamente in serata, racconta la vicenda dal suo punto di vista. “Ieri era davvero pericoloso stare in acqua. A più persone io e i miei amici abbiamo segnalato il pericolo, invitandoli ad uscire dall’acqua. Quando ho visto il bambino in difficoltà mi sono subito tuffato, senza pensarci un attimo. È un periodo particolare della mia vita e sentivo dentro di me il desiderio di fare qualcosa di positivo per qualcuno, tutto qui”.
Il suo intervento ieri è stato provvidenziale. Ma non è stata l’unica situazione di difficoltà nel tratto nord della Riserva di Punta Aderci. “Qualche ora più tardi anche dei miei amici hanno dovuto aiutare un gruppo di bagnanti. Servirebbero dei cartelli ad indicare la pericolosità della corrente, specie in prossimità degli scogli”, commenta il giovane vastese. Disavventura che si è conclusa positivamente, con la riconoscenza dei familiari del piccolo bagnante nei confronti di Alberto che poi, in serata, ha cercato di sincerarsi sulle condizioni del piccolo dopo il brutto spavento del pomeriggio.