A qualche giorno dall’annuncio della sua firma con il San Michele Maddaloni, squadra della sua città, Biagio Sergio, uno dei simboli della BCC Vasto Basket nelle ultime due stagioni, trascorrendo le ultime giornate in riva all’Adriatico coglie l’occasione per spiegare le motivazioni alla base della sua scelta.
Maddaloni ti aveva cercato già lo scorso anno, quando loro erano in B e Vasto non era stata ancora ripescata. Allora avevi scelto la categoria inferiore per restare a Vasto, quest’anno invece è andata diversamente.
L’anno scorso ho fatto un azzardo e penso sia andato bene. Dal punto di vista cestistico abbiamo fatto un campionato strepitoso, quindi la scelta è stata giusta. Quest’anno la scelta è stata basata più su considerazioni di carattere extra-cestistico, sugli affetti, non che qui non ne abbia, ma ho preferito tornare a casa per riunire la famiglia. In due anni l’affetto che ho sentito a Vasto è paragonabile forse solo agli anni di Campobasso. Ora torno a casa mia e spero di trovare tutto quello che ho trovato qui.
È stata solo una scelta di cuore o Maddaloni ti ha fatto un’offerta che non si poteva rifiutare?
Le offerte che non si possono rifiutare ormai non ci sono più. Ci tengo a precisare che i giocatori di basket giocano per passione, converrebbe fare il calciatore. Piuttosto ci sono delle condizioni favorevoli o sfavorevoli di una firma rispetto ad un contratto, ma è naturale che sia così. Ma quello che mi preme ora è salutare e ringraziare quelli che in questi due anni hanno riempito il palazzetto, hanno riempito noi giocatori di complimenti. Il mio è un arrivederci e un in bocca al lupo alla società, alla città di Vasto, nella maniera più semplice e sincera possibile.
Anche tuo fratello Luigi è tornato vicino casa, a Caserta. Quanto ha contato nella tua scelta?
Non posso dire che è solo un casualità, certamente è una delle componenti. Riavvicinare la famiglia dopo diversi anni è un piacere per i nostri genitori, per noi fratelli che abbiamo condiviso la vita da sportivi in maniera distante.
Già nella prossima stagione dovrai affrontare Vasto da avversario. Come sarà?
Per favore non mi tirate niente! Come è capitato anche in altre occasioni in cui ho affrontato squadre in cui avevo militato farò semplicemente il mio dovere da avversario e niente di più. Mi potrà soltanto far piacere vedere tanta gente che ha sofferto, lottato e gioito con me in altri momenti.
Eri diventato uno dei simboli della squadra con un gran seguito di tifosi, striscioni sugli spalti. La notizia della tua partenza ha rattristato molte persone.
Ho avuto delle manifestazioni d’affetto bellissime, scritte, a voce, un po’ in tutti i modi. Da una parte mi ha reso felicissimo e convinto che ho fatto bene in questi due anni, sia in campo ma soprattutto dal punto di vista umano ed è stato anche un motivo per cui ci sono state delle settimane in cui dovevo decidere vissute abbastanza sotto pressione. Dall’altra è difficile abbandonare gli striscioni, i tifosi, gli amici che ho trovato a Vasto.
Cosa ti mancherà di più?
Io mi sono trovato davvero molto bene. Mi mancherà un po’ tutto, dal caffè alla Vastese alle chiacchierate con i ragazzi, le serate insieme, le cene tra giocatori e tifosi. Sono stati due anni di crescita personale, mi hanno dato la convinzione che qui ho conosciuto tante belle persone e dal punto di vista umano sono riuscito a dare tanto.
Maddaloni sta allestendo una buona squadra. Che campionato farà?
Penso che Maddaloni chiuderà la squadra con un’altra pedina. ma c’è già un nucleo forte di persone che giocano insieme da tanti anni. Ritroverò gente con cui sono cresciuto ed io vado con la giusta mentalità. Tornare a casa non è una perdita di stimoli, anzi, sai che se hai difeso i colori di altre città e lo hai fatto con intensità a casa dovrai fare il doppio.
Secondo te Vasto che campionato farà?
Sono fiducioso, mi auguro che riescano a costruire un roster di buon livello. Ma credo che con Sandro e il suo sistema di gioco anche i giocatori nuovi potranno esprimere la loro pallacanestro. Non è un mio augurio, gli auguri non si fanno (scaramanzia campana docet). Da avversario sono sicuro che sarà una squadra che in casa venderà cara la pelle.
L’intervista doppia con Ierbs a fine campionato (clicca qui)