L’Happy Car Sambenedettese di Peppe Soria si aggiudica per 4-3 la finale della Serie A di beach soccer a Catania contro i campioni d’Italia in carica di Milano e vince lo Scudetto.
E’ doppietta dunque per la squadra del pivot vastese, che dopo aver conquistato la Supercoppa Italiana di beach soccer giovedì vincendo sempre 4-3 proprio conto la squadra lombarda, trionfa al termine di una gara rocambolesca.
I rossoblu, poco brillanti nella fase iniziale e sotto di un gol già dai primi secondi di gioco per una disattenzione difensiva, accumulano un passivo di tre reti per poi riaprire la gara e completare la rimonta all’inizio del terzo tempo, quando si portano sul 3-3, per poi passare in vantaggio 4-3 qualche minuto dopo.
Per la Sambenedettese, alla prima finale tricolore della propria storia iniziata 6 anni fa, arriva il primo Scudetto. Nello staff medico dei marchigiani anche il massaggiatore vastese Manolo Monopoli.
Per il pivot vastese, autore oggi del secondo gol dei suoi, con una bellissima sforbiciata, oltre ad un’altro titolo nel beach soccer arriva un altro Scudetto, dopo quello conquistato nel 2009 con la Pro Vasto in D. Una vittoria che in parte lo ripaga anche della sconfitta subita nella finale mondiale nel 2008 con la Nazionale italiana contro il Brasile a Marsiglia.
Soria chiude il torneo con 6 reti all’attivo. Il portiere Carotenuto è stato premiato, per il secondo anno consecutivo, miglior portiere delle finali.
Nella prima partita dei quarti di finale disputata venerdì i marchigiani avevano superato 4-3 i padroni di casa della Domusbet Catania mentre sabato in semifinale, sotto di due gol, avevano sconfitto l’Anxur Trenza di Terracina 5-2. L’incontro di oggi è stato trasmesso in diretta su Rai Sport 2.
Il clima è di grande euforia all’interno dell’albergo della Sambenedettese, si fa festa e tra un coro e un brindisi Soria racconta a caldo le prime sensazioni dopo aver conquistato, dopo Coppa Italia e Supercoppa, il tricolore, il trofeo più ambito: “Ne avevo già vinto uno con la Pro Vasto, ma questa è un’altra cosa, stiamo parlando di Serie A, sono emozioni fortissime, provo una gioia immensa. A 36 anni giocare a certi livelli è faticoso, qui tutti vanno a duecento all’ora, non è semplice. Ho dimostrato nel mio piccolo che qualcosa sono ancora in grado di darla, l’esperienza alla lunga risulta utile”. I rossoblu ci hanno sempre creduto nonostante il passivo iniziale di tre gol: “Perchè credo nelle qualità dei miei compagni, siamo una grande squadra”. La dedica è per la famiglia: “Questa vittoria mi ripaga di tutti i sacrifici fatti, dei momenti che ho dovuto trascorrere distante dalla mia famiglia, a me pesa molto stare lontano da loro, la dedica è tutta per mia moglie Claudia e per i miei figli Vanessa e Nicolas”. In gruppo c’è anche un altro vastese: “Manolo è un ragazzo bravissimo, oltre che un professionista molto preparato, ha accettato di lavorare con noi con entusiasmo e grande disponibilità, questo successo è anche il suo”. Dove sarà il futuro di Soria? “Per quanto riguarda il beach soccer sicuramente continuerò, quando sposo un progetto voglio farlo fino alla fine, per il resto mi farò una decina di giorni di vacanza e aspetterò la chiamata di qualche squadra, se qualcuno mi vorrà, altrimenti rimarrò a casa, non è un problema. Spero che un giorno quando il giocatore smetterà di scendere in campo ci si ricordi dell’uomo”.