Ore 17.40 – Insorge una parte della tifoseria che fa sapere che non accoglierebbe positivamente l’eventuale ingresso di Di Stefano: “Le cronache giudiziarie che riguardano questa persona parlano da sole – sostiene il nucleo storico del Direttivo della Curva D’Avalos – se la proposta dello Sporting Vasto non è stata accettata non capiamo il motivo per cui si debba fare entrare certe persone coinvolte in inchieste discutibili. Noi abbiamo deciso che fino a quando ci sarà questa dirigenza continueremo a non esporre striscioni e vessilli allo stadio nè a fare tifo, non guarderemo più nemmeno la partita. Questa società non è stata capace di stare vicina ai tifosi, vedi i fatti di Vastese-Avezzano, a chi per oltre 110 anni di storia ha portato in giro per l’Italia e con onore il nome di Vasto, mentre loro da dirigenti non hanno preso parte nemmeno a tutte le trasferte della squadra, seppur tutte dentro la nostra regione”.
Ore 16.30 – Cerulli si ritira, sempre più convinto che la vecchia dirigenza non abbia mai avuto la minima intenzione di uscire di scena, ma solo di trovare nuove partecipazioni. “Per me finisce qui, ho una sola parola: ultimatum scaduto. Alla luce delle prime informazioni che ho pare evidente che ci siamo imbattuti in un traditore e in un pinocchio. Il traditore è il sindaco Luciano Lapenna, che dopo aver dato il proprio assenso al nostro organigramma e ai nostri programmi, nella ormai nota riunione in cui c’eravamo io, lui Calvitti, Sputore, Del Casale e D’Annunzio, ci invitava a metterci d’accordo sul da farsi con la proprietà della Vastese Calcio. Mentre io provavo invano a farlo lui e Antonio Prospero, ovvero Pinocchio, andavano a casa di Giorgio Di Domenico, venerdì sera, per fare il punto della situazione. Anche le promesse del dirigente Mario Bolognese sono state vane perché mi ha detto venerdì che sarei stato ricontattato in giornata, cosa non accaduta. Alla luce di tutto ciò, lo dico con certezza e senza alcun dubbio, alle pesanti costrizioni cui sono stato sottoposto dal sindaco Lapenna riguardo un mio pubblico impegno a mantenermi sganciato da “certe” persone, che mai avrei dovuto accogliere nella nostra costituenda società, fa da contraltare il fatto che pare sia certo l’impegno di personaggi che non conosco personalmente, non mi interessa della loro vita privata, cosa abbiano fatto in passato, ma di sicuro, stando alle cronache giudiziarie reperibili, non sono affatto più affidabili. Mi auguro che Francesco Prospero non si permetta mai più di avvicinarmi con le sue ciclopiche fandonie circa la lontananza assoluta sua e di suo padre dalle sorti della Vastese Calcio. Lo dicono da dicembre 2013 e da due settimane a questa parte lo avrà ripetuto un milione di volte. Di fronte agli ultimi sviluppi al suo posto non uscirei più di casa per la vergogna”.
Ore 14.00 – Secondo le prime indiscrezioni il nuovo gruppo interessato farebbe capo ad Attilio Di Stefano, 50enne imprenditore originario di Cupello, residente in passato ad Avezzano, ex presidente della Civitanovese, squadra marchigiana che milita in Serie D, che ha ceduto proprio ieri sera ad una nuova cordata. In passato si è occupato di varie attività, tra case di riposo, vigilanza armata, edilizia ed altro, anche nella zona del Vastese. Nel 2012 il suo nome è balzato alle cronache giudiziarie per un’indagine della Procura di Avezzano.
Ore 12.00 – Il termine ultimo è scaduto, le parti non si sono incontrate. Pare che voglia andare avanti la precedente dirigenza, ma non è chiaro chi dei soci rimarrà. La famiglia Prospero ha più volte ribadito di non fare più parte della Vastese, restano da conoscere le intenzioni di Di Domenico, Salvatorelli e Bolognese.
Ore 10.30 – La replica di Gabriele Cerulli: “Come al solito le dichiarazioni di Salvatorelli sono prive di fondamento, ci riserviamo di adire le vie legali. Durante l’incontro con il sindaco Lapenna, al quale ho comunicato organigramma e progetto, il primo cittadino ha chiamato davanti a me, Calvitti, Sputore, Del Casale e D’Annunzio, il presidente Di Domenico, al quale ha espresso parere positivo sulla mia proposta e lo invitava ad incontrarci. In seguito ho contattato Di Domenico più volte, ma non mi ha risposto al telefono. Venerdì mattina ho chiamato Mario Bolognese, perchè è il dirigente che conosco meglio, mi ha assicurato che in giornata sarei stato richiamato, invece nulla. Il termine ultimo resta quello di oggi alle 12.00. La Vastese non è di Salvatorelli, è stata riconsegnata al sindaco, è della città e dei tifosi e non è giusto che siano costretti a subire ancora gli ennesimi rimbalzi che vanno da una parte all’altra, iniziati dalla questione relativa al campo e andati avanti per troppo tempo. E’ ora di uscire allo scoperto, non vorrei fosse l’ennesima scusa per non dare la società ad altri. Uno la società può darla a chi vuole, ci mancherebbe, però non mi sembra affatto che ci siano i tempi giusti, anche per procedere ad operazioni diverse dalla nostra, è già tardissimo”.
Ore 10.15 – Il vicepresidente Luigi Salvatorelli chiarisce la situazione: “Non sono stato contattato da nessuno, si sono dette solo tante parole, ma non c’è nulla di concreto, chi vuole il bene della Vastese si faccia avanti, chiami il presidente e il vicepresidente e fissi un incontro, è così che si fa. Quando si vuole qualcosa si contattano i precedenti dirigenti e se ne parla. I responsabili e i garanti della squadra nei confronti del sindaco siamo ancora noi. Inutile fare proclami, meglio muoversi nell’ombra ed essere concreti. Comunque quella di Cerulli non è l’unica soluzione possibile, siamo stati contattati anche da un altro gruppo importante di fuori per un incontro”.
Ore 10.00 – Alle 12.00 di oggi scade il termine ultimo che Gabriele Cerulli ha dato alla vecchia società per incontrarsi e definire il passaggio di consegne. Al momento non ci sono sostanziali novità sulla vicenda.