Vivono per il gol, la porta è il loro chiodo fisso. Chiamarsi bomber era nel loro destino, può capitare tra amici senza apparenti meriti sportivi, ma non è questo il caso. Loro sono per tutti “il bomber” e il merito se lo sono guadagnato sul campo in anni di reti gonfiate, facendo esultare in tanti. Un titolo che per alcuni vale quanto una laurea, altri ci scherzano su. Zonalocale li incontrerà per conoscerli meglio e farsi raccontare la loro carriera in campo e quella fuori, tra lavoro, hobby, amori, programmi estivi senza pallone e curiosità.
Angelica Di Ninni, 23enne cannoniere e capitano dell’Audax Palmoli, la squadra di calcio femminile promossa in Serie B, ha messo a segno nell’ultima stagione 47 gol. Un crescendo di reti, anno dopo anno, che hanno trascinato la sua squadra fino alla vittoria finale. A 5 anni scopre la passione per il pallone, i giochi da bambina non le interessano, a 15 entra nella società di Palmoli e ci resterà fino ad oggi. I suoi punti di forza sono la velocità e il fisico. Oltre a giocare lavora in un bar ristorante del suo paese.
Quando si parla di donne e calcio è la prima curiosità: perchè una ragazza inizia a giocare a pallone?
Ho iniziato perché dove vivevo non c’era tanto da fare, ho trovato nel pallone un ottimo amico e un passatempo fantastico.
Prima del calcio hai praticato o pratichi altri sport?
No, ho sempre giocato solo a calcio anche se mi piacerebbe fare anche un altro sport.
Ricordi come e dove hai iniziato a giocare?
Il primo anno non sapevo nemmeno io che caratteristiche avessi, il mister ha deciso di farmi giocare sulla fascia, ma partita dopo partita ha capito che il mio ruolo era l’attaccante e così è stato negli anni a seguire.
Se non avessi fatto l’attaccante che ruolo avresti potuto fare?
Il ruolo dall’esterno mi è sempre piaciuto, penso che avrei fatto quello.
Perché è bello essere un bomber?
Il bomber è un ruolo bellissimo, ma allo stesso tempo brutto, perché se segni sei forte e va tutto bene, ma se inizi a non segnare più come prima, può non essere più tanto facile farsi chiamare bomber.
Da cosa dipende il successo del bomber tra i tifosi?
In ogni squadra penso che chi fa gol abbia sempre un posticino d’onore nei cuori dei tifosi, ma Palmoli in questo è un paese fantastico che fa sentire a casa tutte le ragazze indistintamente, anche quando le cose non vanno tanto bene e non si ottengono risultati.
Quanto ti pesano gli errori?
Di errori ne ho fatti tanti e ne farò ancora moltissimi, ma non sono una persona che piange sul latte versato.
Ce n’è uno che ti tormenta?
Non aver calciato un rigore nella semifinale di Coppa quest’anno contro l’Hatria. Eravamo sullo 0-0 e non me la sentivo di tirare e ho preferito non farlo, però purtroppo il rigore non l’abbiamo segnato e in quel momento ho pensato di aver sbagliato due volte perché toccava a me e non sono stata in grado di farlo. I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.
Quanto il calcio ti ha aiutato fuori dal campo?
Il calcio come qualunque altro sport ti fortifica, sia fisicamente che caratterialmente. Prima ero una persona totalmente diversa, rissosa, aggressiva, invece giocando ho capito tante cose e sono cambiata radicalmente anche fuori dal campo. Nelle partite cerco sempre di rispettare compagne e avversarie e di non creare problemi, anche se a volte sono inevitabili.
Qual è un aspetto negativo del calcio o che non ti mancherà per niente?
Il calcio è un sport puro e fatto di divertimento, ma più andiamo avanti e più diventa sporco e pieno di soldi che vanno di tasca in tasca. I giocatori un tempo giocavano perché avevano una passione e voglia di farlo, quelli di oggi pensano solo al loro salario milionario. Proprio per questo invito chi è ancora scettico a guardare le partite di calcio femminile dove queste cose non ci sono.
Qual è il gol più bello o importante che hai realizzato?
Di gol belli credo di averne fatti tanti, ma il più significativo è arrivato quest’anno nella partita di campionato del girone di ritorno contro il Pescara, era importante vincere per mettersi in pari con loro e abbiamo vinto 1-0 e sembrava dai festeggiamenti di aver già vinto il campionato.
La partita che non dimenticherai mai?
Sicuramente l’ultima di quest’anno contro il Pizzoli, noi e i tifosi eravamo tutti convinti che saremmo andati allo spareggio con Pescara, ma non è stato così perché il Pescara ha perso e le ragazze dalla panchina ci urlavano i risultati e noi in campo eravamo incredule, non cki sembrava vero.
L’avversario che ti ha creato più problemi?
Da attaccante ho affrontato tanti bravi difensori e portieri, ma l’unica a cui sono riuscita solo recentemente a fare gol è Piera Nardulli, il portiere del Chieti femminile.
Qual è la compagna con cui ti sei trovata meglio?
Sicuramente con il mio grandissimo capitano Maria Laura Montelli, con cui non sono mancati litigi, ma sempre risolti e poi con la mia amica e spalla destra Mariapaola Marino. In generale mi trovo molto bene con tutte le ragazze, sia di Palmoli che di fuori, sono persone fantastiche ed eccezionali.
Chi sono le tue amiche nel mondo del calcio?
Tutte le mie compagne, ma in modo particolare le ragazze di Palmoli con cui esco tutte le sere.
Chi è il tuo idolo nel calcio?
I miei idoli per quanto riguarda la tecnica e il gioco sono Ronaldinho e Cristiano Ronaldo, come persona il mio idolo assoluto è il grande capitano Javier Zanetti.
C’è qualche ragazza particolarmente brava in giro?
Ce ne sono tante, ne cito due in particolare, una è la nostra campionessa Chiara Pasciullo e l’altra è Jessica Cravero.
Sei scaramantica?
Abbastanza, ho tanti rituali, ma uno su tutti è che prima di entrare in campo, sia nel primo che nel secondo tempo, vado nelle docce a farmi il segno della croce, è una cosa che ho visto fare ad una persona importante che mi ha insegnato molto e da allora la faccio sempre.
Riesci a conciliare lo sport con gli altri impegni di lavoro?
Ho finito di studiare, quindi ho tanto tempo da dedicare al calcio.
Quanto è difficile oggi fare calcio femminile?
Il calcio femminile non ha la stessa importanza di quello maschile, ma credo che con il tempo qualcosa si muoverà, anche se a Palmoli la differenza non la senti per niente, i tifosi da un paio di anni ci seguono dappertutto.
Ti sei mai sentita penalizzata rispetto ad altre ragazze per via della passione per il calcio?
No, anzi, il calcio ti identifica e ti rende forse diversa, ma la differenza è bella.
Non hai mai pensato di smettere e fare un altro sport?
Assolutamente no, Zanetti ha smesso a 40 anni, io credo che farò lo stesso se sarò in grado.
Chi è il tuo più grande tifoso?
La mia famiglia, che ringrazio per avermi permesso di inseguire questo sogno e tutti i palmolesi nostri tifosi.
Hai un hobby oltre al calcio?
No, però seguo tutti gli sport.
Quali sono i tuoi progetti estivi?
Per adesso mi dedico al lavoro, poi prima della preparazione vedremo.
In futuro cosa ti piacerebbe fare nel calcio quando smetterai?
Chi l’ha detto che smetterò?
Dove giocherai il prossimo anno?
Giocherò sempre a Palmoli con l’Audax.
Hai qualche rimpianto?
No.
Vuoi ringraziare qualcuno che ti ha aiutato in questi anni?
Dalido Marini, per aver creato e allo stesso tempo sognato prima di noi questa bellissima realtà e Pietro Franchella, il nostro primo mister che ci ha dato le basi calcistiche e umane. Inoltre vorrei ringraziare la dirigenza degli anni precedenti e soprattutto di quest’anno insieme ai mister che ci hanno permesso di fare questo bel salto di qualità, in primis il mio amico Francesco Nero.
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