È stato votato all’unanimità dal consiglio comunale di Vasto il documento che “impegna il sindaco e la giunta a promuovere ricorso al Tar avverso il provvedimento di conclusione positiva della procedura di compatibilità ambientale al progetto Rospo Mare“. Nel documento, con prima firmataria Paola Cianci (capogruppo Prc) e sottoscritto dagli altri consiglieri della maggioranza, viene fatto riferimento a tutte le azioni già messe in campo dall’amministrazione vastese nel contrastare nuove trivellazioni petrolifere in Adriatico, attraverso l’approvazione di delibere di consiglio comunale, dal 2010 ad oggi, con le osservazioni ai progetti Ombrina Mare e Rospo Mare, con il ricorso al Tar contro il progetto Elsa della Petroceltic e con l’intervento nel ricorso contro Ombrina Mare, oltre ad una serie di azioni politiche, come l’intervento del sindaco Lapenna, a nome di tutti i comuni costieri, presso la Commissione Ambiente della Camera.
Il Comune di Vasto ha già inviato le proprie osservazioni alla Via lo scorso 24 gennaio 2014, poichè Rospo Mare, oltre ai pozzi, prevede lo scavo “di un dreno orizzontale nel giacimento ad una distanza di 11,5 miglia dalle spiagge vastesi”. Altro punti importante è la considerazione che l’area è “interessata all’esistenza della Riserva di Punta Aderci, delle aree SIC e all’istituzione del Parco Nazionale della Costa teatina”. Al sindaco Lapenna, che già aveva espresso la sua intenzione di adoperarsi per scongiurare la realizzazione del progetto, è stato formalmente dato mandato di intervenire “presso la Regione Abruzzo e gli altri Comuni perchè presentino a loro volta ricorsi al Tar contro tale provvedimento”.
Tutti i consiglieri comunali si sono trovati concordi, ancora una volta, di fronte alla tutela del territorio e delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche di Vasto. “La minaccia resta comunque alta – commenta Paola Cianci -. È necessario, quindi, che il Governo Nazionale assuma una linea chiara che tuteli lo sviluppo turistico e ambientale della nostra costa, senza dover inseguire continuamente il pericolo delle trivelle in mare”.