A distanza di 24 ore il centro storico di Vasto ha ripreso le sue solite sembianze. Complice la situazione meteorologica che non vuole saperne di dare tregua all’estate 2014, il passaggio tra il Siren Festival e la situazione “normale” si è fatto notare. Per due giorni, quattro se si contano anche l’anteprima e il concerto di chiusura, l’evento internazionale ha occupato ogni spazio del centro storico. Tre palchi, piazza del Popolo, cortile di Palazzo d’Avalos e Arena alle Grazie, più i giardini napoletani e la Rotonda di viale Dalmazia a Vasto Marina. Di musica nell’aria ne è stata diffusa in gran quantità, con sfumature assai differenti a seconda delle situazioni e degli orari. Chissà come si immaginava il festival Louis Avrami, l’americano che da tanti anni trascorrere le sue vacanze in riva all’adriatico e che, innamoratosi di Vasto, ha dato il la affinchè si organizzasse in città quello che molte testate specializzate è stato definito come uno dei più importanti festival nell’estate italiana. Oggi, in un incontro in Municipio, tutte le componenti che hanno preso parte al Siren si incontreranno per fare un bilancio dell’evento.
La prima serata con i The National (foto e video)
Non è stato ancora diffuso il dato ufficiale delle presenze nei due giorni ma si può stimare che, tra chi ha partecipato ad una sola giornata (venerdì o sabato) e chi ha acquistato l’abbonamento per l’intero festival, tra le varie zone dei concerti sono transitate tra le 2500 e le 3mila persone. Da quando, a gennaio, era stato annunciato il concerto dei The National, poi quello dei Mogwai, poi via via è arrivato il cartellone completo, tanti appassionati di musica indie hanno programmato il loro arrivo a Vasto. La città è stata raggiunta un po’ da ogni parte dello stivale e anche dall’estero.
La seconda serata con John Grant e i Mogwai (foto e video)
Non molti i vastesi che hanno raccolto la proposta del Siren Festival, forse perchè poco informati sull’evento, o poco attenti o forse perchè poco interessati di fronte ad un cartellone che presentava nomi di artisti poco conosciuti dal grande pubblico. E così sui social network non è raro imbattersi nei commenti dei giovani che, avendo partecipato, rimarcano l’assenza dei loro concittadini. “Non conoscevo nessuno dei gruppi in cartellone – scrive Francesco -. Ci sono andato per curiosità e visto il prezzo (60€, 3 giorni, spettacoli diversi a tutte le ore di ogni tipo) ne è valsa decisamente la pena”. Cifra certamente da non spendere a cuor leggero, ma per questo l’organizzazione aveva previsto anche due spazi ad ingresso gratuito: la Rotonda di Vasto Marina (saltata poi la seconda giornata per il maltempo) e l’Arena, dove si sono esibiti interessanti gruppi di giovani italiani. Tra loro anche i vastesi Might at Night, Valerio Ebert e Liliana Aurora Desiati, che forse avrebbero meritato un po’ più di attenzione e affetto da parte dei loro concittadini (Foto e video della loro esibizione). A dare una grande mano all’organizzazione anche un gruppo di volontari che per una settimana è corso da una parte all’altra della città impegnato in mille compiti.
Street slow food and wine per il Siren Festival (foto e video)
I disegni di Daniele Pampanelli per raccontare i concerti (foto e video)
Tanti aspetti da poter certamente affinare con l’esperienza, come la convivenza tra le esigenze del festival e i residenti delle zone “calde” che in qualche circostanza hanno perso la pazienza trovandosi a dover sopportare qualcosa di inusuale. Ma resta la positività di un evento che può diventare un appuntamento da ripetere negli anni. Il turismo legato agli eventi musicali è certamente da non sottovalutare, contando che nel territorio esistono alte professionalità nella parte organizzativa, tecnica e artistica, da poter mettere in campo per dare seguito in maniera importante al Vasto Siren Festival. Sempre sui social network ci si imbatte in commenti di artisti, tecnici e spettatori rimasti davvero soddisfatti dalla scoperta di Vasto e delle sue bellezze (tra cui quelle enogastronomiche). La chiusura, ieri alle 13.30, è avvenuta nella cattedrale di San Giuseppe, luogo che avrà sorpreso i partecipanti ad un festival indie rock ma che è stata la dimostrazione di come una città intera abbia saputo lasciarsi coinvolgere dall’evento. Ci sarà una seconda edizione?