Infusioni dal 25 luglio agli Spedali Civili di Brescia per Noemi, la bimba di due anni di Guardiagrele affetta da Sma1 e simbolo della lotta per la cura. La novità è che è stato designato dal Tribunale dell’Aquila, con nome e cognome, il capo équipe che dovrà eseguire il trattamento: Erica Molino, biologa della Stamina Foundation di Vannoni. Il provvedimento autorizza Molino a nominare i membri dell’équipe, a dettare le tempistiche e le modalità di esecuzione del trattamento e a usare strutture e apparecchiature degli Spedali di Brescia.
“La sentenza del Tribunale dell’Aquila è esemplare perché rimarca il diritto di giovani pazienti di accedere a queste cure come ultima speranza di vita”, ha detto Davide Vannoni, che ha messo a punto il metodo Stamina, commentando l’ordinanza del Tribunale dell’Aquila che impone le infusioni di cellule staminali su Noemi dal prossimo 25 luglio.
“L’ospedale di Brescia deve essere commissariato perché si è sempre infischiato di dare luogo a quanto stabilito dai giudici, in tal modo si infischia delle leggi e di conseguenza dello Stato che le promulga e che deve essere garante del diritto di pazienti che non hanno alternativa di poter coltivare una speranza”. Davide Vannoni, laureato in filosofia, inventore del metodo Stamina insieme al professor Andolina, commentando l’ordinanza del Tribunale dell’Aquila, attacca duramente la struttura ospedaliera di Brescia, l’unica abilitata a effettuare le cure previste dal metodo Stamina. “Sono morte 18 persone in lista d’attesa, un’altra sta morendo, si sta uccidendo il diritto alle cure di malati che non hanno alternativa”.
ANSA