È Mauro Febbo, di Forza Italia, il presidente della Commissione di Vigilanza del consiglio regionale dell’Abruzzo. Nel corso dell’elezione avvenuta ieri, l’ex assessore alle politiche agricole ha ottenuto 6 voti, al pari di Sara Marcozzi del Movimento 5 Stelle, ma, per il regolamento regionale, in caso di parità viene eletto il consigliere più anziano. Il M5S, dopo l’elezione dell’ufficio di presidenza, in cui il partito più numeroso dell’opposizione era stato escluso dalle cariche, confidava quantomeno su questa commissione, la cui presidenza viene assegnata ai gruppi di minoranza. Dopo la seduta, quindi, esplode nuovamente l’ira dei sei consiglieri regionali, che già avevano protestato in occasione della seduta d’insediamento, lasciando l’aula al momento del discorso di D’Alfonso.
“Oggi (ieri, ndr) è accaduto esattamente ciò che immaginavamo: la coalizione di centro-sinistra è andata di nuovo in soccorso di Forza Italia – commentano dal gruppo consiliare-. Persino nell’assegnazione della Presidenza della Commissione di Vigilanza, in violazione di una prassi consolidata e mai interrotta, quella secondo cui nelle precedenti legislature, mai la maggioranza ha espresso preferenze sul Presidente della Vigilanza alterando la volontà delle opposizioni”.
I pentastellati ricostruiscono quanto accaduto nel corso della votazione. “Oggi in Commissione di Vigilanza il M5S ha votato compatto il proprio candidato. Alla Marcozzi, infatti, sono andati 6 voti. Mauro Di Dalmazio di Abruzzo Futuro ha dichiarato di votare per sé, raccogliendo anche il voto di NCD, totale di 2 voti. Forza Italia, ha deciso all’ultimo minuto di non candidare più lo stimatissimo, preparatissimo, istituzionalissimo – tanto voluto dal Capogruppo di FI – Sospiri ma di fare il nome del più anziano tra tutti, Mauro Febbo, che raccoglie 6 preferenze. In caso di parità, infatti, si aggiudica la Presidenza il consigliere più anziano. Totale di 14 votanti. L’opposizione è formata da 13 consiglieri. Quel voto della maggioranza – senza il quale il M5S avrebbe avuto (democraticamente) la meglio – ha inficiato e determinato la Presidenza della Commissione di Vigilanza. Siamo all’assurdo: dopo aver regalato (con 3 voti) la Vice Presidenza a del Consiglio a FI e (sempre con tre voti) il Segretario a NCD, oggi la maggioranza ha determinato con il proprio voto quello che sarà il proprio controllore, Forza Italia. Ne saranno certamente contenti gli elettori del PD. Il controllato che controlla il proprio controllore, siamo all’aberrazione!”.
Dal gruppo consigliare ribadiscono anche come “l’opposizione sarà certo più dura, di stretto controllo ma senza dubbio propositiva. L’unico partito del no è il monopartito PD-FI che, a questo punto possiamo dirlo, teme il controllo del M5S ed è disposto a tutto, ad ogni genere di compromesso, pur di non lasciare spazio ai cittadini. La promessa è una: il M5S non si tirerà mai indietro e non smetterà mai di informare e denunciare gli abusi del casta che, evidentemente, ha come unico obiettivo comune l’autoconservazione”.