Si torna in aula il 29 settembre. Si svolgerà dinanzi alla Corte d’assise d’appello dell’Aquila il processo di secondo grado per l’omicidio di San Salvo. L’assassinio fu commesso nella notte del 14 agosto 2012, quando una donna di 68 anni, Albina Paganelli, fu uccisa con 18 coltellate nella sua casa di via Fedro. Per quel delitto, il gup del Tribunale di Vasto, il 15 ottobre 2013, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione Vito Pagano. Il trentenne sansalvese dovrà comparire dinanzi ai giudici del capoluogo per il giudizio d’appello.
Avverso la sentenza di primo grado, infatti, l’accusa ha presentato ricorso in Corte d’assise d’appello contro l’assoluzione dell’imputato dall’accusa di calunnia e in Corte di cassazione per chiedere la rimodulazione della pena, ritenuta troppo bassa dal pm Enrica Medori. Tramite gli avvocati Chierchia e Piserchia, anche una delle parti civili ha fatto appello in secondo grado: è Gelu Chelmus, il rumeno che in un primo momento fu accusato da Pagano di essere l’autore del omicidio. Anche la difesa, rappresentata dagli avvocati Cieri e De Virgiliis, ha presentato istanza ai giudici aquilani per chiedere una riduzione della pena.
Il 29 settembre inizierà il processo d’appello.