È duro l’affondo di Pietro Smargiassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, all’indirizzo del neo governatore Luciano D’Alfosno. “In occasione dell’inaugurazione del centro culturale E. Berlinguer disse in una sala gremita: Vasto e il vastese saranno al centro del rilancio di questa regione, questo territorio avrà il giusto peso nella politica di questo governo. Ci chiediamo – scrive Smargiassi- come ciò sarà possibile senza coinvolgere in alcun modo la rappresentanza politica, nell’emiciclo aquilano, che questa città e questo territorio hanno espresso? È chiaro, l’avevamo detto in conferenza stampa a Pescara la settimana scorsa, ciò che va a delinearsi è un quadro desolante per Vasto e il suo entroterra. I nomi che si sussurrano non sono i nostri”.
Nella giunta nominata da D’Alfonso non ci sono rappresentanti del Vastese, che ha eletto un consigliere di maggioranza, Olivieri, e uno di opposizione, lo stesso Smargiassi. “Dopo la giunta monocolore – dice il consigliere del M5S- siamo pronti a vedere assegnate le vicepresidenze e, scommettiamo, la vigilanza agli amici del monopartito. Come nel governo Chiodi di centro destra anche in quello di centro sinistra di D’Alfonso le logiche di spartizione sono le stesse. Seguono le stesse linee guida. Nessuna differenza. Prepariamoci a vivere un altro lungo periodo di egemonia territoriale. Dopo il teramano assisteremo a cinque anni di egemonia pescarese a dispetto delle altre tre provincie? Si tratta solo dello spostamento del baricentro regionale?.
Da spettatori – aggiunge Smargiassi – non possiamo che ringraziare chi ha creduto che fosse sufficiente spostare il potere da destra a sinistra per cambiare le cose. Ma per cambiare si doveva scegliere tra due offerte politiche diverse tra loro. Questo centro sinistra somiglia troppo al precedente centro destra. Noi non vediamo alcuna differenza nel governo nazionale e non la intravediamo in quella regionale. Speriamo solo di non dover aspettare altri cinque anni per vedere concretizzata la speranza di un cambiamento. Ci troviamo come 5 anni fa, un ex sindaco che probabilmente non riuscirà a vedere oltre i confini della propria provincia, pronto solo a fare gli interessi del proprio elettorato locale”.