I familiari, i colleghi e gli amici lo hanno salutato per l’ultima volta. Celebrate oggi pomeriggio a Vasto, nella chiesa di San Giovanni Bosco, le esequie funebri di Daniele Di Fonzo, l’operaio vastese di 39 anni ritrovato privo di sensi all’interno della Pilkington di San Salvo e morto domenica nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
Le tante persone che volevano bene a Daniele si sono strette attorno ai familiari: ai genitori Rufina e Roberto, al fratello Donato, alla moglie Simona e ai figli Andrea e Chiara.
Ieri l’autopsia – “Non sono emersi elementi macroscopici da cui si possa determinare la causa del decesso”, quindi “sono necessari ulteriori esami”, afferma Pietro Falco, medico legale della Asl provinciale di Chieti. All’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto l’autopsia si è conclusa alle 16.
E’ durata poco meno di sei ore, ma non ha fornito risposte agli interrogativi sulla morte di Daniele Di Fonzo.
Sulla vicenda il sostituto procuratore Enrica Medori ha aperto un’inchiesta, ordinando l’esame autoptico, che però non ha dato alcun responso certo, tant’è che l’anatomopatologo non si sbilancia: “Tramite l’autopsia – spiega Falco – non è stato possibile determinare la causa del decesso. Ho disposto gli esami istologici e l’acquisizione della documentazione sanitaria del paziente. Malore o incidente sul lavoro? Non ci sono segni di lesività traumatica particolare ma, al momento, non si può stabilire se si sia verificata la prima o la seconda ipotesi”.