Il sindaco, Luciano Lapenna, e l’assessore alle Politiche sociali, Anna Suriani, “hanno tentato di ravvivare, senza riuscirvi, un fiore all’occhiello ormai appassito”. Massimo Desiati e Andrea Bischia, consiglieri comunali di Progetto per Vasto, controreplicano all’amministrazione comunale di Vasto e formulano una serie di domande sui servizi sociali.
Secondo i due rappresentanti dell’opposizione, “appare palesemente contraddittorio, nelle dichiarazioni dei due amministratori, lo snocciolar di cifre destinate al finanziamento di progetti a fronte dell’immancabile lamentazione circa i tagli alle risorse economiche. D’altronde, sia pur anche a causa delle aumentate generali difficoltà economiche di questi tempi, i concittadini che necessitano di Servizi sociali ben conoscono l’insufficienza degli interventi a beneficio di minori, anziani, disabili e famiglie svantaggiate, a cui sono destinati soltanto 76 euro pro capite all’anno dal Bilancio comunale.
Può sembrare inopportuno polemizzare sui bisogni di chi è in condizioni difficili e non è certo questo il nostro obiettivo, resta il fatto che, da parte dell’Amministrazione comunale, nessuna risposta è giunta alle nostre proposte di riorganizzazione finanziaria e d’intervento; soltanto la difesa di principio del proprio operato, senza neanche valutare quanto da noi messo in evidenza.
Nessuna risposta circa la necessità di ottimizzare i luoghi di accesso per le richieste ed ampliare l’offerta per i diversamente abili, destinando a tale scopo il “Centro diurno”. Nessuna risposta circa l’opportunità di utilizzo dell’area abbandonata adiacente la struttura di Via De Gasperi. Nessuna risposta circa le richieste di semplificazione burocratica e di eliminazione di alcuni sprechi finanziari, individuando cosa implementare e cosa tagliare. Nessuna risposta circa gli interventi sulle “Comunità di tipo residenziale per minori”, le quali impegnano somme enormi a favore di strutture private; cosi come per l’affido familiare o per l’istituzione di una casa famiglia, scelta che favorirebbe introiti. Nessuna risposta alla richiesta di attivazione del servizio Dopo di noi e di progetti di sensibilizzazione sulla genitorialità. Solo stucchevole ed avvilente polemica circa la nostra richiesta di tornare ad una unica Istituzione, dotata di opportuna autonomia finanziaria, come fosse un pretesto per avere un posto nel suo consiglio d’amministrazione… ma se ne facesse pure a meno di un cda”.
Desiati e Bischia pongono 6 domande all’amministrazione comunale: “Ci si dica piuttosto:
– se è ancora attivo il Pronto intervento di una volta, con il quale era possibile ospitare chi ne avesse necessità, presso l’Hotel Palizzi;
– se funziona la Comunità educativa per minori o il Centro socio educativo per minori,
– se esistono ancora le Attività di sostegno agli stranieri immigrati,
– perché non viene promosso costantemente l’importate progetto di Mediazione familiare, il quale rischia di svanire lentamente ed inesorabilmente, pur sapendo quanto il personale addetto sia altamente qualificato;
– perché sono in calo l’Assistenza domiciliare agli anziani, l’Assistenza Domiciliare Integrata o il servizio di Telesoccorso; perché non esiste più l’”Assegno di cura” per le persone anziane con gravi patologie; se funzionano bene le attività di Terapia del sorriso e se sono seguiti i Progetti di orto-botanica e ceramica;
– perché, con i voucher per l’Assistenza domiciliare agli anziani ed ai disabili, prima venivano reclutate trenta persone ed ora, da tre anni, soltanto venti.
Vorremmo sapere il perché dei ritardi di 4/5 mesi, da parte del Comune, nel pagamento dei servizi alle Cooperative che gestiscono l’Assistenza domiciliare, il trasporto disabili ed altri servizi e che non riescono, a loro volta, a corrispondere le spettanze alle operatrici del settore.
Ed anche se apparrebbe non inerente al tema, vorremmo sapere perché non è stato ancora rimborsato il costo 2013 dei libri di testo a chi ne ha dimostrato il bisogno ed il diritto”.