11 giugno 2014, eccoci qui, davanti all’ingresso della scuola primaria Luigi Martella, la Bachelet come la chiama la maggior parte di noi; genitori, alunni, insegnanti, gli angeli custodi dei nostri figli i bidelli, tutti pronti a festeggiare la fine di un altro anno scolastico. Per alcuni alunni questo però sarà un giorno “speciale”, la fine di un percorso durato cinque anni, la fine di un cammino di crescita e maturazione, la conclusione della scuola Primaria. Eccoli, gli alunni delle quinte che si posizionano uno accanto all’altro nel giardino della scuola, i volti sorridenti, tutti in febbrile attesa che la festa abbia inizio. Subito veniamo travolti da un turbinio di canti, balli, poesie; l’allegria regna sovrana sotto il caldo sole di giugno, anche se già da qualche volto inizia a trasparire un velo di malinconia, si sta chiudendo una fase del percorso di crescita, una fase lunga ben cinque anni. I ragazzi, che fatica dire “ragazzi” per noi genitori sono gli stessi bambini che cinque anni fa varcavano per la prima volta, timorosi, l’ingresso della scuola elementare, ecco i ragazzi che si abbracciano, fanno il trenino, ci mostrano quante competenze hanno acquisito, c’è chi suona la batteria, chi canta una canzone rap scritta di proprio pugno che parla di amore, fratellanza, pace.
Li guardo e penso: in un periodo in cui le “brutte notizie” la fanno da padrone, fa bene al cuore vedere quanta bella gioventù ci circonda, quanto la scuola abbia saputo valorizzare ciascuno di loro. Osservo le maestre, nei loro sguardi si legge l’orgoglio di aver “cresciuto” tanti alunni, certo non è stato sempre facile, però nessuna insegnante si è mai scoraggiata! Con quanta pazienza hanno affrontato e superato le difficoltà che quotidianamente si sono presentate. Grazie maestre tutte per aver arricchito i nostri figli non solo culturalmente, grazie a tutto il personale non docente per aver supportato e, spesso, “sopportato” l’irruenza dei ragazzi. Le lacrime iniziano a rigare i volti di molti alunni e di qualche genitore, fanno tenerezza, si abbracciano come se dovessero partire per un viaggio senza ritorno… Un po’ li capisco, c’è la tristezza di non incontrarsi più tutti i giorni in classe, ma a breve si renderanno conto che questi anni resteranno impressi nelle loro menti per sempre! Grazie a tutta la scuola per aver trasformato i nostri cuccioli in ragazzi pronti a spiccare il volo verso la scuola media, proprio come i tanti palloncini bianchi che a fine mattinata gli alunni hanno liberato nel cielo azzurro di Vasto.
Una mamma