“Con 76 euro annui a persona, il Comune di Vasto spende nei servizi sociali molto meno di tanti altri comuni abruzzesi, tra cui i quattro capoluoghi, Avezzano, Alba Adriatica e molti altri di medie e piccole dimensioni. Peggio di Vasto sta solo Castellafiume, un minuscolo centro in provincia dell’Aquila. Ma credo che quest’ultimo paragone sia improponibile”. Massimo Desiati, insieme ad Andrea Bischia, incalza l’amministrazione comunale sulle politiche sociali.
I due consiglieri comunali di Progetto per Vasto hanno presentato stamani in municipio una serie di proposte, a partire dalla richiesta di fare un passo indietro sulla soppressione dell’Istituzione dei servizi sociali: “I servizi alla persona – sostengono Desiati e Bischia – devono tornare a essere tutti riuniti in un ente istituzione dotato di autonomia finanziaria. Solo l’istituzione dotata di autonomia, tra l’altro, sarebbe in grado di ricevere finanziamenti e donazioni derivanti dalle dichiarazioni dei redditi o di fare progettazione europea. Mai nessuna indicazione governativa relativa alla spending review ha, infatti, riguardato le Istituzioni dei servizi sociali”. Ma, precisano i due rappresentanti dell’opposizione, “non vogliamo tornare ai vecchi consigli d’amministrazione. I servizi sociali di Vasto possono operare benissimo senza cda”.
Minorenni e disabili – “Riguardo al servizio minori, oggi il Comune affronta costi variabili tra i 250mila e i 300mila euro l’anno per pagare strutture private. Riteniamo siano due i modi per abbattere i costi aumentando l’offerta e la qualità del servizio: investire sulla promozione dell’affido familiare e istituire una casa famiglia. Con queste soluzioni si abbatterebbero notevolmente i costi, oltretutto creando posti di lavoro, e potrebbero essere ospitati bambini provenienti dal resto del comprensorio, favorendo ulteriori introiti. La struttura potrebbe avere sede nell’ex scuola di via Naumachia”.
Desiati e Bischia ritengono, invece, l’ex asilo Carlo Della Penna adatto a ospitare “il servizio cosiddetto Dopo di noi. La sua funzione è quella di alleggerire la preoccupazione di molti genitori con figli disabili. Infatti, esso accoglierebbe 24 ore su 24 i disabili che rimangono senza genitori o parenti in grado di dare assistenza. Per questa iniziativa ci sono 70mila euro rimasti inutilizzati dal Comune. I costi relativi all’adeguamento di queste due strutture e ai servizi da offrire possono essere ammortizzati risparmiando sull’attuale affidamento a strutture private e intercettando finanziamenti pubblici e privati”.