Il periodo degli esami è destinato a segnare in maniera importante, che si tratti di ricordi positivi o meno, la vita di ogni maturando. In questi giorni Matilde Di Vincenzo ha incontrato gli studenti delle scuole vastesi che si preparano ad affrontare questa importante prova. Dopo le interviste a Fabiana Viroglio ed Elisa Celenza (clicca qui), del Liceo Scientifico, e Christopher D’Alessandro (clicca qui), dell’IIS Mattei, pubblichiamo quella a Mirko Piccinini, dell’istituto Palizzi.
L’esame si sta avvicinando. Come affronterai questo periodo prima della fine del quinto?
Cercando di impegnarmi e di togliermi le ultime lacune che ho, anche se ne sono tante.
Ti senti pronto alla maturità con le varie simulazioni fatte durante l’anno? Ti hanno dato maggiore sicurezza?
Non mi sono state per niente di aiuto, anzi, mi hanno messo ancora più tensione e paura di quanta ne avevo già prima!
Sei contento della materia scelta per la seconda prova?
No perché comunque estimo è una materia abbastanza difficile, e non ci sentiamo preparati ad affrontarla all’esame.
Il temibile “quizzone”. Cosa ti aspetti da questa prova e come vi ci siete preparati?
Abbiamo fatto due simulazioni durante l’anno, ma poiché riguarda tutte le materie, non sai cosa può esserci, quindi ti aspetti di tutto e di più.
Tra la fine della scuola e l’inizio degli esami ci sono 10-15 giorni. Come pensi di organizzarti con lo studio?
La mattina dormo, poi penso di studiare per 2-3 ore pensando a cosa portare e ripassando (o meglio studiando) i vari argomenti dell’esame, e poi uscire il pomeriggio tardo e la sera con i miei amici per staccare la mente.
Pensi che lo studio di gruppo sia migliore di quello individuale in preparazione alla maturità?
Personalmente preferisco studiare da solo perché in gruppo, pur mettendo la buona volontà, ci sta sempre qualcuno che fa commedia e non riesci a concentrarti, anche se dipende dai casi: se ti organizzi in un piccolo gruppo con persone motivate puoi anche riuscirci, ma facendo riferimento alla mia classe, la vedo molto difficile!
Un ostacolo da superare è la prova orale. Per quale argomento hai optato e cosa ti ha portato a sceglierlo?
Non ho scelto un tema centrale su cui orientare la mia tesina, poiché porto temi differenti per ogni materia, cercando poi di ricollegarle tra di loro, anche se ora ho solamente deciso quelli per le materie tecniche e non teoriche.
La notte prima dell’esame di maturità può essere una “notte di lacrime e preghiere” come cantava Antonello Venditti, ma ogni studente la vive diversamente, tu?
Penso di svagarmi, perché se resto a casa mi chiudo in me stesso e la tensione e l’ansia potrebbero prendere il sopravvento.
Cosa hai intenzione di fare dopo la maturità?
Dopo gli esami servirebbe un bel viaggio per divertirci e per rilassarci perché, in fondo, ce lo meritiamo. In seguito, penso di andare all’università, dal momento che, nella drammatica crisi economica in cui si ritrova l’Italia, il diploma non basta per entrare nel mondo del lavoro, soprattutto perché le conoscenze che ti fornisce la scuola superiore non sono sufficienti per affrontarlo e perché le aziende tendono ad assumere più giovani laureati che diplomati.
Matilde Di Vincenzo