Sono stati arrestati ieri pomeriggio, con l’accusa di tentato omicidio in concorso, i tre giovani responsabili dell’aggressione a colpi d’ascia nei pressi di un bar di via del Giglio a Vasto. Fondamentali per le indagini condotte dagli uomini del Commissariato di Vasto, coordinati dal vicequestore Cesare Ciammaichella, sono state le immagini delle telecamere installate all’interno e all’esterno del bar, e alcune testimonianze raccolte. In manette sono finiti Wladimiro Yari Pellerani, classe 1985, Marco Maranca, classe 1981 e Antonio Santoro, classe 1987.
È stato il dirigente del Commissariato, nel corso di una conferenza stampa, a ricostruire la dinamica dell’episodio avvenuto il 3 giugno all’ora di pranzo. “Erano circa elle 14 quando al 113 è arrivata una telefonata che parlava di un parapiglia in via del Giglio, con un’ascia spuntata fuori nel mucchio di persone”. Quando è arrivata la volante la situazione si era già ricomposta e quindi sono scattate le indagini, con l’arrivo degli agenti dell’anticrimine.
“I tre uomini – spiega Ciammaichella – erano arrivati a bordo di una Fiat Punto nei pressi del bar. Qualche chilometro prima erano anche stati notati dalla squadra volante, che si era insospettita nel vederli tutti e tre assieme. Uno dei tre è sceso dall’auto ed è entrato nel bar, dove si trovava la vittima, studiando la situazione. Mentre questi si recava in bagno, la vittima, che però ha dichiarato di non conoscere i suoi aggressori, ha telefonato ad un amico per farsi andare a prendere. È quindi uscito dal bar per salire nell’auto dell’amico arrivato lì davanti ed in quel frangente uno dei tre aggressori si è avvicinato brandendo l’ascia e intimandogli di scendere dall’auto.
La vittima ha tentato di fuggire dalla parte opposta dalla vettura e a quel punto ne è scaturita una violenta colluttazione. I due complici – spiega Ciammaichella – cercavano di tenere ferma la vittima, mentre Pellerani lo colpiva con l’ascia. Solo l’agilità e la resistenza del giovane hanno impedito a molti colpi di andare a segno. È stato colpito per 3 volte alla testa, mentre un altro violento fendente gli ha reciso i tendini del ginocchio“. A quel punto i tre hanno mollato la presa e la vittima, insanguinata, è corsa all’interno del bar, chiedendo alla barista di chiudere le porte. Non è servito perchè gli aggressori si sono dati alla fuga. Quindi, il giovane ferito, è stato accompagnato in pronto soccorso dall’amico. La ricostruzione dell’episodio criminoso è stata resa possibile dall’impianto di videosorveglianza che, “seppur di bassa qualità – ha sottolineato Ciammaichella – ha permesso di marcare temporalmente l’accaduto e di avere una quadro della dinamica dei fatti, oltre all’identificazione delle tre persone”. Non è stato semplice raccogliere testimonianze. “Ci sono persone che hanno assistito a tutta la scena, come si vede anche dalle immagini – ha sottolineato Ciammaichella – ma che hanno dichiarato di non aver visto nulla“.
Dal dirigente del Commisariato un “grazie al Procuratore Giancarlo Ciani, che è stato vicino al nostro lavoro, permettendoci di lavorare velocemente, anche grazie alla collaborazione del gip Caterina Salusti. Sottolineo anche la collaborazione con l’arma dei carabinieri nella fase della cattura dei tre aggressori, che si stavano preparando a fuggire. In questa città c’è ottima collaborazione tra le diverse forze dell’ordine”.
I tre, attualmente nel carcere di Torre Sinello, saranno interrogati a breve. Sono da appurare la motivazioni di questo gesto, anche perchè Pellerani era stato vittima di un’aggressione lo scorso 8 aprile, colpito da due proiettili in via del Porto. Le forze dell’ordine non hanno fatto riferimenti a presunti collegamenti tra i due episodi. Saranno le ulteriori indagini a far luce sulle due vicende per capire se sono collegate.
Gli arresti sono stati convalidati a seguito degli interrogatori che si sono svolti oggi nel carcere di Vasto. I tre accusati, difesi dall’avvocato Elisa Pastorelli, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.